“Frammenti di cuore, riflessioni di un aspirante poeta”, il libro di Giovanni Gulino
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Il volume verrà presentato alla Camera dei Deputati, nella Sala Matteotti, alle 17, martedì 11 novembre. Poesie e riflessioni in prosa di un giovane siciliano, affetto da tetraparesi spastica fin dalla nascita
Giovanni è un ragazzo di Marina di Ragusa. È cresciuto col mare davanti e il vento della Sicilia nei capelli. Giovanni il mare ce l’ha dentro. Sguardo attento anche troppo. Coglie ogni particolare. Curioso, preparato, ironico e con la malizia dei suoi coetanei. La vita con lui non è stata gentile ma lui lo è con lei e con quello che la vita gli presenta ogni giorno. Fa di tutto per trasmettere il suo amore e la sua gioia. Lo fa con lo sguardo, con le parole e con la scrittura. “Frammenti di cuore, riflessioni di aspirante poeta” rappresenta molto più di una semplice antologia poetica, bensì è il simbolo di come l’arte e la cultura possano abbattere ogni barriera fisica, geografica e sociale. Le parole di Giovanni ci ricordano che il talento e la sensibilità non conoscono limiti e che la poesia è una forza universale capace di unire ciò che sembra distante. Con questa pubblicazione si vuole dimostrare che la bellezza dell’arte non ha limiti, così come il coraggio e la sensibilità di chi, come lui, ha saputo trasformare le sue esperienze in versi carichi di emozione e verità e che ogni espressione artistica, nata dal cuore, può illuminare anche il più remoto angolo dell’anima.
“Ma al giorno d’oggi a cosa serve la poesia?”, ci si potrebbe chiedere. Giovanni risponde che serve ai giovani, e non solo, per riconoscere la bellezza che si trova nelle parole messe insieme in maniera musicale. La scrittura, e forse ancor di più la poesia, è terapeutica e l’autore di questo libro si è fatto paladino delle persone con disabilità, ma senza urlare né voler scendere in politica, semplicemente esprimendo il suo disappunto, ma anche la sua gioia, in versi, sia poetici sia prosaici.
La maggior parte delle sue liriche hanno come tema portante l’Amore, quello universale per la vita, per le manifestazioni della natura, il mare, l’arte, il nonno scomparso troppo presto, ma in particolare per quello sognato: l’Amore per una donna che non ha volto, ma che incarna il sacro con l’eros, una femmina angelicata, ma in abiti succinti, dotata di forme morbide e intelletto fervido, tanto che l’autore dedica un’intera poesia alla mente di una donna che ama accarezzare con dita di velluto, colei che quando gli sta vicino c’è festa negli angoli incantati del mio cuore.
Giovanni Gulino alterna la poesia a riflessioni in prosa, parole di garbata denuncia verso una società che penalizza i più deboli e che non permette ai portatori di handicap di vivere una vita sicura e dignitosa. Vuole un modo più buono subito, ma ha paura di non riuscire a vederlo né lui e nemmeno, probabilmente, i suoi nipoti.
Gli scritti di Giovanni Gulino sono un messaggio di speranza per quei giovani che non riescono proprio a farsela piacere questa vita. La forza di Giovanni diventa un messaggio di tutti e in particolare delle ragazze e dei ragazzi con disabilità e ci dice, dopo una lunga e bella chiaccherata: “Non spendiamo i soldi per le armi, i fondi usiamoli per un mondo giusto e non per fare la guerra”.