Non solo Piramidi, così l’Egitto racconta la sua arte

Le Piramidi di Giza si trasformano in un teatro a cielo aperto, dove si coniugano alla perfezione oltre 4.500 anni di storia con le voci, le anime, la poetica, degli artisti contemporanei invitati a partecipare. Tra questi, c’è il maestro Michelangelo Pistoletto, ospite - con altri nove artisti internazionali - della quinta edizione di questo prestigioso evento. Per capire meglio di che cosa si tratta, di qual è l’obiettivo di Art d’Egypt, di come si è evoluta la manifestazione, abbiamo intervistato la fondatrice e curatrice di Art d’Egypt, la consulente d’Arte e ambasciatrice culturale Nadine Abdel Ghaffar. Vorrei iniziare dal titolo "Forever is Now". Perché questa scelta? Il titolo riflette la nostra visione centrale: l’arte trascende il tempo. Forever is Now crea un ponte tra l’eredità eterna del passato egiziano e le voci creative del presente. Le Piramidi, che si ergono da oltre 4.500 anni, sono simboli senza tempo della creatività e della resilienza umana. Collocando opere contemporanee accanto a esse, sottolineiamo che la creatività è un continuum: ciò che un tempo era “futuro” diventa “presente” e col tempo entra nella “storia”. In questo modo, la mostra connette passato e presente, storia e arte contemporanea, mostrando che la creatività non è vincolata dal tempo. L’obiettivo principale è creare un dialogo in cui le voci artistiche di oggi risuonino con l’eredità eterna della civiltà umana. Quest’anno si celebra il quinto anniversario dell’evento: come si è evoluta la mostra nel tempo? Nel corso degli ultimi quattro anni, Forever is Now si è trasformata in una piattaforma globale di dialogo tra culture, discipline ed epoche. Siamo partiti come un esperimento audace, portando l’arte contemporanea in uno dei siti patrimonio dell’umanità più iconici al mondo, e oggi accogliamo artisti da tutti i continenti, ampliando i racconti, abbracciando nuove tecnologie e portando voci diverse in Egitto. Ogni edizione riflette non solo un’evoluzione artistica, ma anche un legame sempre più profondo con il pubblico internazionale. Di anno in anno, la nostra rete si espande, accogliendo ospiti da tutto il mondo e introducendo nuovi artisti le cui opere arricchiscono la mostra. La nostra comunità continua a crescere, sempre più coinvolta ed entusiasta. È molto gratificante vedere come la nostra visione si sia tradotta in un reale valore culturale, a livello locale e globale. Qual è il filo conduttore di questa edizione? Il filo conduttore di questa quinta edizione è il dialogo tra immortalità, eredità e la ricerca umana di significato. Forever is Now riunisce artisti da tutta la regione e da tutto il mondo, invitandoli a contemplare lo splendore di un’antica civiltà attraverso il proprio sguardo creativo. Allestita presso il sito patrimonio UNESCO delle Piramidi di Giza, la mostra esplora il fascino mistico del passato egiziano e la sua profonda influenza sull’arte, la cultura e la filosofia. Quest’anno, le opere interrogano i temi della trascendenza, della speranza e della fede, ancorandosi alla saggezza dell’antico Egitto ma parlando al nostro presente turbolento. Le piramidi sono simboli non solo di potere, ma anche di mito, leggenda e storie stratificate che continuano a ispirare. Gli artisti riflettono sull’immortalità, intrecciando motivi tratti da geroglifici, abiti, palette cerimoniali e persino schemi celesti all’interno di installazioni contemporanee. Questi echi del passato—i cicli di vita, morte e rinascita—vengono reinterpretati attraverso nuove tecnologie e pratiche artistiche contemporanee. In definitiva, Forever is Now 05 non è solo una rievocazione della storia, ma un contributo a un’eredità viva e attuale. Invita il pubblico a camminare tra monumenti senza tempo ponendo domande fondamentali: Quali storie lasceremo in eredità? Come il nostro presente sarà intrecciato nei miti di domani? Qual è la sfida più grande nel suo lavoro curatoriale? La sfida più grande è creare armonia tra patrimonio e innovazione. Curare una mostra in un sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO richiede sensibilità, precisione e grande senso di responsabilità. Ogni opera deve rispettare il peso storico del luogo offrendo al contempo una prospettiva nuova. Il bilanciamento tra onorare il passato e introdurre idee innovative è delicato, ma è anche ciò che rende questa mostra così unica. L’Egitto ha una storia millenaria: l’obiettivo è quello di creare un dialogo tra il passato e le forme di espressione contemporanee? Assolutamente sì. Questo dialogo è l’essenza stessa di Forever is Now. I monumenti antichi hanno da sempre ispirato la creazione artistica, e portando gli artisti contemporanei alle Piramidi apriamo una nuova conversazione attraverso il tempo. L’obiettivo non è replicare la storia, ma entrarci in dialogo, permettendo alle voci di oggi di risuonare con la saggezza antica e dare origine a nuove interpretazioni per il futuro Tra gli artisti presenti quest’anno spicca il nome di Michelangelo Pistoletto: ci può raccontare qualcosa sull’opera del maestro italiano e darci un’anteprima degli altri artisti e dei loro contributi? Michelangelo Pistoletto è un vero maestro, e la sua riflessione sull’arte e la trasformazione sociale si allinea perfettamente con la nostra missione. La sua opera alle Piramidi incarna la filosofia del Terzo Paradiso, una visione di equilibrio tra natura e tecnologia, tradizione e innovazione. Come concreta espressione della sua idea di arte come ponte tra culture e generatrice di spazi di coesione, Pistoletto e la sua Fondazione hanno trasformato questo prestigioso invito da parte di Art d’Egypte in un’opportunità formativa: un artista residente in Egitto potrà infatti iscriversi all’Unidee Academy di Biella , per un corso di laurea triennale. Le spese di iscrizione e alloggio saranno coperte interamente per il primo anno dall’Istituto Italiano di Cultura al Cairo, e per i successivi due anni dalla Fondazione Cittadellarte di Pistoletto. Accanto a lui, siamo orgogliosi di presentare un gruppo eterogeneo di artisti internazionali e regionali—ognuno con il proprio linguaggio, che si esprime attraverso scultura, innovazione digitale o installazioni immersive. Dal 11 novembre al 6 dicembre 2025, Forever is Now ospiterà 10 artisti di fama internazionale: • Michelangelo Pistoletto , nominato al Premio Nobel per la Pace • Alexandre Farto aka Vhils • Recycle Group • Ana Ferrari • Mert Ege Köse • Salha El Masry • Nadim Karam • King Houndekpinkou • J. Park • Alex Proba & SolidNature Cosa si aspetta da questa sua creazione? La mia speranza è che Forever is Now continui a ispirare riflessione, dialogo e meraviglia. Mi aspetto che i visitatori escano con un senso di connessione: con la storia, con la creatività e con gli altri. Se la mostra riesce a stimolare curiosità, favorire lo scambio culturale e ricordare alle persone il potere senza tempo dell’arte, allora avrà compiuto la sua missione.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Non solo Piramidi, così l’Egitto racconta la sua arte

Sabrina Rappoli