Da "Skibidi" a "delulu", le nuove parole del Cambridge Dictionary: cosa significano

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Introduzione

Anche l'inglese, al pari di altre lingue, cambia e si reinventa a seconda dei trend e delle mode, specie se virali sui social. Ed in particolare, più che dalla letteratura o dalle accademie, nuovi vocaboli ultimamente arrivano direttamente da ciò che spopola su YouTube o su TikTok. A confermalo la nuova edizione del Cambridge Dictionary, uno dei più autorevoli dizionari in tutto il mondo, che ha di recente ha ufficializzato l'ingresso di termini come "Skibidi", "Delulu" e "Tradwife" nel suo prestigioso repertorio linguistico.

Quello che devi sapere

L’influenza della cultura digitale

  • Per quanto “bizzarra, si tratta di una scelta che tende a certificare sempre di più l'influenza ormai consolidata della cultura digitale – con specifico focus su quella relativa alla Generazione Z e a quella Alpha - sulla lingua inglese. Tra l’altro, in generale, sono state 6.212 le nuove parole registrate nel vocabolario dell'Università di Cambridge.

L’influenza della cultura digitale

Un “reale potenziale di longevità”

  • "La cultura di internet sta cambiando la lingua inglese, ed è affascinante osservare e registrare questo fenomeno nel vocabolario", ha sottolineato al quotidiano londinese "The Guardian" Colin McIntosh, responsabile del programma lessicale proprio del Cambridge Dictionary. "Non aggiungiamo una parola a cuor leggero: lo facciamo solo quando pensiamo che abbia reale potenziale di longevità", ha specificato l’esperto a proposito delle novità prese in esame.

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La parola “skibidi”

  • Skibidi, ad esempio, viene definita dal dizionario di Cambridge come una parola con diversi significati, anche piuttosto variegati tra loro tra cui cool, scarso oppure utilizzata anche senza un vero significato. Oppure, semplicemente, come una presa in giro. Il termine è diventato piuttosto popolare tra la Generazione Alfa e proviene in sostanza dalla serie virale da milioni di click su YouTube, denominata “Skibibi Toilet”, dove la testa di un uomo sbuca fuori da una tazza del water. 

Il fenomeno virale su YouTube

  • Come segnala anche il “Corriere della Sera”, la parola “skibidi” è dunque specchio di questa epoca, dove diventano virali parole o video sostanzialmente “nonsense”, come ad esempio la serie di “Italian Brainrot”. Si tratta, nello specifico, di un nonsense portato all’estremo, anche se il fenomeno dello “skibiditoilet” ha toccato su YouTube punte di almeno 60 milioni di visualizzazioni. Diventando talmente virale da trasformarsi in “fenomeno di costume” tanto da apparire nella collana in oro e brillanti con scritta relativa regalata a Kim Kardashian dalla figlia più grande.

Il fenomeno virale su YouTube
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Una crisi culturale?

  • Quello dello “skibidi”, comunque, è un fenomeno che alcuni osservatori considerano anche in qualità di sintomo di una crisi culturale. Lo scrittore e artista statunitense Lee Escobedo, per esempio, ha commentato: "Il cervello Skibidi rappresenta una generazione fluente nell’ironia ma affamata di significato. È un'infodemia caotica che normalizza lo scherzo come forma di espressione", ha poi aggiunto.

Da “delulu” a “tradwife”

  • Ma ci sono anche altre parole che, alle generazioni più adulte, forse diranno poco ma che sono state prese in considerazione da Cambridge. Si tratta di “delulu”, “inspa”, “tradwife” e “broligarchy” tra le altre. Anche queste ultime raccontano di quanto la cosiddetta “Internet culture” abbia definitivamente penetrato la lingua inglese. Delulu, entrando nel dettaglio, significa delusional (delirante) mentre inspa sta per “inspiration”, ovvero ispirazione. Tradwife (traditional wife) si riferisce ad una moglie tradizionale che sta a casa, cucina, pulisce, si occupa dei figli e posta su social media. Mentre broligarchy indica invece le persone potenti che fanno parte del settore tecnologico e che esercitano potere politico.

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Il ruolo dell’AI

  • Tornando alla parola “skibidi”, un altro riferimento contemplato è quello legato a tutti quei che stanno invadendo i social e che sono generati dall’intelligenza artificiale, senza un vero e proprio significato. Se non quello di apparire, almeno ai “boomer” alquanto grotteschi e folli. Prodotti spesso senza grande qualità video e magari nati da uno script strampalato generato da ChatGpt, raffigurano spesso e volentieri l’insensato.

Il ruolo dell’AI

I possibili legami con la musica

  • Quale il possibile retaggio legato alla diffusione di questa parola? Di base impossibile stabilirlo, ma alcuni utenti sui social hanno provato ad ipotizzarlo. Un probabile link potrebbe essere quello relativo al cosiddetto “scat”, cioè una sorta di improvvisazione vocale senza nessun significato apparente – che in passato è emersa nella musica jazz, nel rap degli anni Ottanta oppure ancora con pop star come John Scatman nei ’90.

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