Controesodo estivo nel mondo, 6 modi di dirlo in diverse lingue

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Babbel raccoglie sei espressioni dal mondo per raccontare il grande rientro dalle vacanze, tra ingorghi, code infinite e parole che diventano immaginario collettivo

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L’estate, sinonimo di viaggi e relax, ha coinvolto quest’anno 34 milioni di italiani, come riportato dall’Osservatorio del Turismo open air realizzato da Human Company. Con milioni di persone in movimento, le principali direttrici stradali si sono trasformate in fiumi di auto, con inevitabili ingorghi e rallentamenti. Ma il fenomeno del controesodo estivo non riguarda solo l’Italia: in tutto il mondo esistono termini e modi di dire che descrivono in modo evocativo le giornate di traffico intenso.

Il rientro dalle vacanze tradotto in diverse lingue

Per raccontare questo lessico internazionale della mobilità, gli esperti linguistici di Babbel – l’app per l’apprendimento delle lingue che promuove la comprensione reciproca – hanno raccolto sei espressioni emblematiche utilizzate nei diversi Paesi per indicare il grande rientro dalle vacanze. “Quando un fenomeno diventa parte della quotidianità globale, anche il linguaggio che lo descrive tende ad evolversi e a diffondersi oltre i confini nazionali. Nel caso del traffico e della mobilità stagionale, si è formato un vero e proprio vocabolario internazionale, con parole capaci di entrare nell’immaginario collettivo e raccontare con immediatezza situazioni vissute da milioni di persone”, spiega Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Creator di Babbel.

Dalla “valanga di lamiera” alla “corsa all’inversione”: le parole chiave del traffico

 

1. Bollino nero (Italia)
In Italia, la classificazione con i “bollini” è ormai un appuntamento estivo: rosso per traffico intenso, nero per i giorni critici. Lanciata da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia Stradale, questa convenzione funziona come le allerte meteo, permettendo agli automobilisti di pianificare i viaggi evitando le giornate peggiori.

 

2. U-turn rush (Giappone)
Letteralmente “corsa all’inversione”, indica il grande ritorno verso le città dopo le festività trascorse nei luoghi d’origine, come durante l’“Obon”. Qui il termine “u-turn”, mutuato dall’inglese, ha assunto un significato unico: non più solo una manovra stradale, ma un vero e proprio esodo di massa.

 

3. Blechlawine (Germania)
Traducibile come “valanga di lamiera”, questa parola tedesca rende perfettamente l’idea delle interminabili colonne di auto che occupano le autostrade durante l’estate. L’immagine è tanto potente quanto quotidiana, e viene spesso ripresa da giornali e telegiornali nei periodi di traffico record.

 

4. Traffic jam (Regno Unito/USA)
Espressione ormai universale, significa “ingorgo stradale”. Il termine “jam” (marmellata) è usato in senso figurato fin dal Novecento per descrivere qualcosa di stipato al punto da bloccarsi. L’immagine delle auto ammassate, come frutta in un barattolo, resta una delle metafore più efficaci del traffico.

 

5. Operación salida / operación retorno (Spagna)
In Spagna, la Dirección General de Tráfico utilizza da anni queste espressioni ufficiali: la prima per le partenze di massa, la seconda per il rientro. Piani straordinari, limiti temporanei e controlli intensificati accompagnano le giornate più critiche, trasformandole in vere e proprie “operazioni” di mobilità nazionale.

 

6. Engarrafamento (Brasile)
Letteralmente “imbottigliamento” (da garrafa, bottiglia), è la parola usata in Brasile per indicare le interminabili code delle megalopoli come San Paolo e Rio de Janeiro. Talmente comune da entrare nei modi di dire popolari: “o trânsito está um engarrafamento de tartarugas” (“il traffico è un imbottigliamento di tartarughe”) è una delle frasi più ironiche per descrivere l’attesa infinita in auto.

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