Celeste, la meravigliosa storia della governante di Marcel Proust
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Il fumetto scritto e disegnato da Chloé Cruchaudet racconta con eleganza e delicatezza la storia della governante del grande scrittore francese. Ed è una meraviglia per gli occhi
La vita di un gigante della letteratura vista attraverso gli occhi della donna che lo ha accompagnato negli ultimi intensi anni della sua vita. Celeste, fumetto di Chloé Cruchaudet pubblicato in Italia da Coconino Press (brossurato, 264 pagine a colori, 25 euro) è un memoir dal duplice risvolto. Perché raccontando la vita di Celeste Albaret dipinge un ritratto divertente, dissacrante e originale di Marcel Proust, svelando i retroscena della faticosa e lunga genesi del suo più noto capolavoro: La ricerca del tempo perduto.
La vita di Celeste Albaret
Celeste Albaret si imbatte nello scrittore, dandy rampante della belle époque francese, nel 1913, alla vigilia dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, quasi per caso. A frequentare Proust, infatti, è il marito di Celeste, Odillon, autista di taxi di cui lo scrittore è cliente abituale. Ed è lui a far nascere un incontro destinato a cambiare la vita di entrambi. Celeste, giovane e inesperta venuta dalla campagna, conquista col suo spirito fresco e libero Proust, che la vuole al suo fianco come governante e segretaria, affidandosi sempre più a lei, litigandoci, facendoci pace, scoprendo di non poterne fare a meno.
Il rapporto con Proust
Una relazione professionale che confina con l’amicizia più profonda, perché pur nel rispetto dei reciproci ruoli, Celeste diventa persona di fiducia di Proust, accompagnandolo attraverso le fatiche, i continui sbalzi d’umore, i problemi di salute, per nove anni che valgono come una vita, quelli della stesura di La ricerca del tempo perduto, fino alla scomparsa del gigante della letteratura, avvenuta nel 1922, a romanzo appena completato.
Tra realtà e sogno
Cruchaudet scrive e disegna un’opera di rara delicatezza e leggera bellezza. Alterna il registro biografico a quello onirico, mostra una straordinaria consapevolezza e padronanza dello spazio sulla pagina, rompendo spesso la gabbia, rinunciando alle vignette, per costruire tavole dinamiche e immaginifiche. Lo stile di disegno è leggero ed elegante, cartoonesco, semplice ed efficace. Poche linee, essenziali e morbide, accompagnate da colori acquerellati tenui e bicromie suggestive.
Due caratteri che si completano
Ad emergere, dalle pagine di Celeste, sono soprattutto le caratterizzazioni dei due protagonisti, i loro caratteri così diversi, tanto da entrare più volte in conflitto, eppure perfettamente capaci di completarsi a vicenda. Cruchaudet si affida certamente a fonti biografiche puntuali, ma va oltre, creando con la sua arte un’opera densa di emozioni e umanità.