Digital Detox Festival, disconnettersi per ricaricarsi

Dal oggi al 22 giugno il borgo montano di Sauris, immerso nelle Alpi Carniche del Friuli Venezia Giulia, ospiterà il primo Digital Detox Festival. Non una celebrazione nostalgica del passato analogico né un ritiro spirituale, ma un’occasione per interrogarsi sulle conseguenze dell’iperconnessione nella vita quotidiana e ripensare al tema della disconnessione digitale con approccio critico e multidisciplinare. Una tre giorni di incontri, laboratori ed esperienze immersive per riflettere sul rapporto tra tecnologia, benessere e relazioni umane. Una full immersion, a 1.400 metri di altitudine, che non si pone come obiettivo una “demonizzazione del digitale” ma si propone come una risposta alla crescente pressione della vita online considerato che, ogni giorno, trascorriamo in media 6 ore e 40 minuti davanti allo schermo. Lontani dalla frenesia digitale, la natura e il silenzio diventano strumenti potenti per ritrovare sé stessi. Il Festival ospiterà personalità del mondo della divulgazione, del giornalismo e della psicologia. Ci siamo fatti raccontare l’evento dal suo direttore artistico, Alessio Carciofi, docente all’Università di Pisa e al Politecnico di Milano e voce tra le più autorevoli in Italia sul tema della disconnessione digitale. Digital detox, cos’è e perché è importante? È una ribellione silenziosa. È dire basta a giornate che ci sfuggono tra scroll compulsivi e notifiche incessanti. La disintossicazione digitale non è una moda. È una necessità. Serve a ricordarci che esistiamo anche e soprattutto quando nessuno ci guarda attraverso uno schermo. È importante perché ci restituisce ciò che più conta: la presenza, l’ascolto, la vita vera. Gli sguardi. Eliminare il digitale dalla nostra vita non è la soluzione: serve un nuovo metodo per gestire la sfera digitale così da raggiungere un equilibrio più sano, con benefici sul piano personale, interpersonale e lavorativo. Perché un festival dedicato alla “disconnessione digitale” e perché la scelta di un borgo delle Alpi Carniche come location dell’evento? Perché il caos non si combatte con altro rumore. Sauris è un luogo raro, sospeso, che ti parla piano. Qui il tempo rallenta, il respiro si fa profondo e il silenzio non fa paura: accoglie. Abbiamo scelto questo borgo perché avevamo bisogno di un altrove, una “soglia” tra le montagne dove imparare - o forse solo ricordare - che si può vivere anche senza perdersi dietro uno schermo. Un rifugio, sì. Ma anche un’alternativa concreta. Per dimostrare che si può vivere connessi… ma alla vita vera. In questo borgo, le tradizioni secolari si intrecciano armoniosamente con la vita quotidiana, offrendo un’esperienza autentica e lontana dal turismo di massa. Che si tratti di rigenerare corpo e mente nella quiete alpina o di lasciarsi incantare dalle tradizioni radicate nel territorio, Sauris affascina con una bellezza senza tempo. La qualità della vita qui è elevata e il benessere si respira nell’aria: un invito a ritrovare il contatto con la natura e con sé stessi, dove il silenzio, quasi assordante, diventa rigenerante, permettendo di riscoprire un ritmo di vita più lento e armonioso. Il Digital detox festival non demonizza il digitale idealizzando un “ritiro” dalla tecnologia ma si pone come momento riscoprire spazi di equilibrio tra online e offline… Oggi, disconnettersi davvero è l’atto più umano e coraggioso che si possa fare. Il Digital Detox Festival è l’occasione da vivere se senti che qualcosa dentro di te chiede spazio, se ti manca l’aria e non sai più perché. Partecipi se hai bisogno di una pausa ma anche di un’ispirazione. Di un nuovo inizio. Non togliamo il telefono di mano a nessuno: aggiungiamo senso, profondità, ascolto. Lo scopo dell’evento non è idealizzare il “ritiro” dalla tecnologia ma quello di fornire strumenti concreti per imparare a convivere con il digitale in modo più sano e sostenibile, in un contesto sociale dove ansia, insonnia e sovraccarico informativo sono in crescita. Il Digital Detox Festival si propone, dunque, come un’esperienza rivoluzionaria che offre strumenti concreti per affrontare le sfide dell’era tecnologica, promuovendo una nuova cultura della consapevolezza digitale. Quali le esperienze in programma? Qui non vieni per “fare cose”. Vieni per sentirle. Alle sessioni teoriche si affiancano attività esperienziali. Si cammina nei boschi, in silenzio, lasciando che la natura parli al posto tuo. Si respira nelle prime ore della mattina con lo yoga, quando il giorno ha ancora il sapore dell’inizio. Si ascolta musica dal vivo senza filtri, si sorseggiano “tisane filosofiche”, si scrive a mano come non si fa da anni. La sera il festival si trasforma in uno spazio di condivisione culturale con letture silenziose al tramonto, falò tematici, workshop e performance artistiche. C’è chi disegna, chi scopre Sauris con il naso all’insù e il telefono spento da ore. Ogni esperienza è un invito a rallentare, a meravigliarsi, a tornare presente. Non è un festival per riempire l’agenda. È un tempo per svuotarla e, finalmente, riempirti tu. Ogni giorno trascorriamo in media 6 ore e 40 minuti davanti allo schermo. Quale consiglio può dare a chi, impossibilitato a partecipare al festival, vuole vivere una esperienza di digital detox? In un anno, sono più di 2.400 ore sottratte alla vita vera. Cominciamo allora da un gesto piccolo, ma che può cambiare tutto. Spegnere lo schermo, accendere la presenza. Basta anche una pausa di 10 minuti al giorno ma che sia vera: senza scroll, senza notifiche, senza rumore. E poi uscire, camminare, respirare, guardare il cielo e non le stories. Bere un caffè senza leggere nulla, solo ascoltando il rumore del cucchiaino. Il digital detox non è un lusso per pochi. È un atto quotidiano di libertà. E se bastassero pochi minuti al giorno… per ritrovarti? Può cominciare oggi. Ora. Da te.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

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