Il tema di questa terza edizione sarà Transizioni: tre giorni di eventi gratuiti che uniscono cultura e scienza, tra ricerca della meraviglia e divertimento per ogni età
"L’unico modo di sfuggire alla condizione di prigionìa è capire com’è fatta la prigione" scriveva Italo Calvino in Ti con zero. E la “prigione” contemporanea può assumere molte forme: dai paradigmi culturali dominanti, che tendono a separare sapere umanistico e scientifico, fino alla struttura delle disuguaglianze, che discrimina in modo subdolo, dando forma a narrazioni basate sui pregiudizi e trasformando le periferie in luoghi abbandonati, dimenticando la loro vitalità e forza. Dall'idea di superare questi confini invisibili nasce la terza edizione di Là Fuori – il Festival della scienza e dell’arte, iniziativa inserita nel progetto "Oumuamua pratiche comunitarie di scienza e arte". La manifestazione culturale si sposta in una nuova location e da venerdì 20 a domenica 22 giugno andrà ad animare gli spazi di piazzale delle gardenie a Centocelle (Roma).
L’evento
Tre giorni di appuntamenti totalmente gratuiti pensati per un pubblico di ogni età – organizzati dall’Associazione Insiemi di Scienza, in collaborazione con TeatroaVista – in un ricco calendario di incontri, laboratori e spettacoli che saprà unire teatro, poesia, esibizioni artistiche, divertenti quiz scientifici, incontri con scienziate e scienziati, esperimenti per bambini e ragazzi e numerose occasioni per scoprire le profonde connessioni tra scienza e arte, le due anime di Là Fuori, seguendo le traiettorie imprevedibili dell’incanto e della bellezza.
Le parole di Edwige Pezzulli dell’Associazione Insiemi di Scienza
"Il tema scelto, le transizioni, nasce dall'idea di convertire i cambiamenti in vere occasioni di trasformazione condivisa: non qualcosa che subiamo, ma percorsi che tracciamo insieme - spiega Edwige Pezzulli dell’Associazione Insiemi di Scienza - Per prenderci cura, con responsabilità e immaginazione, non solo di noi stessi, ma anche delle comunità a cui apparteniamo e del mondo che ci ospita". "Portare il festival nel cuore di Centocelle, cambiando 'casa' rispetto alle precedenti edizioni, è una sfida che abbiamo deciso di accogliere perché vogliamo portare le diverse declinazioni della scienza, l'arte, il teatro, la musica, in un contesto cittadino vitale e ricco di stimoli, uno spazio urbano che può essere realmente vissuto dalle persone che lo abitano", dice. "Stiamo investendo per garantire un vero e proprio diritto di cittadinanza scientifica, in un'ottica di avvicinamento collettivo alla scienza, dal coinvolgimento dei più piccoli all'alfabetizzazione tecnologica degli anziani". "Viviamo in un tempo di passaggi continui. Le transizioni – energetiche, digitali, ecologiche, culturali – attraversano le nostre vite a un ritmo sempre più rapido, trasformando il modo in cui abitiamo il mondo, ci relazioniamo, immaginiamo il futuro".
