La nuova frontiera del viaggio: il 'Noctourism'

Bagni notturni, escursioni prima dell’alba, tour delle città al silenzio, giri in bici e wellness sotto le stelle. C'è un modo nuovo e affascinante di viaggiare e di scoprire il mondo, lontano dalle folle e avvolto da un'atmosfera magica: il Noctourism, ovvero il turismo notturno. Secondo un report di Booking.com il fenomeno è destinato a crescere soprattutto come risposta ad esigenze di natura pratica: in primis la voglia di sfuggire alle temperature elevate durante il giorno e poi l’ansia per il cambiamento climatico. Un dato interessante: più della metà dei viaggiatori sarebbe disposta a programmare le proprie attività in fasce orarie insolite per ridurre l’esposizione ai raggi solari. Ne abbiamo parlato con Alessandro Callari, Regional Manager Italia, Israele e Malta di Booking.com Il fascino della notte rappresenta una nuova frontiera del viaggio e il cosiddetto “Noctourism” rappresenta una delle tendenze più in voga del 2025. Cosa si intente nello specifico per “turismo notturno”? In Booking.com, quando parliamo di Noctourism ci riferiamo al desiderio crescente dei viaggiatori di ribaltare il concetto tradizionale di vacanza: non più solo giornate soleggiate, ma anche esperienze immerse nella quiete e nel mistero della notte. Si tratta di abbracciare il viaggio notturno in tutte le sue forme — dalle escursioni al chiaro di luna all’osservazione delle stelle — per riconnettersi con il mondo in modo più riflessivo. In fondo, la notte offre un punto di vista completamente diverso su una destinazione. Abbandonando la folla diurna per la magia di mezzanotte, secondo i vostri dati quasi due terzi degli italiani stanno valutando di prenotare esperienze turistiche da vivere al buio. Quali le attività più richieste? I viaggiatori italiani mostrano un interesse crescente per esperienze che li mettano in contatto diretto con il cosmo. Lo starbathing — sdraiarsi e contemplare il cielo notturno — è tra le attività più apprezzate. Osserviamo anche una forte domanda per tour astronomici guidati, eventi celesti rari come eclissi o sciami meteorici, e attività di tracciamento delle costellazioni. Non si tratta solo di ciò che si vede, ma di ciò che si prova: queste esperienze generano stupore e regalano momenti di quiete, qualcosa di sempre più prezioso nel ritmo frenetico di oggi. Quali le mete più gettonate in Italia e nel mondo? In Italia c’è una forte domanda per luoghi con basso inquinamento luminoso e cieli limpidi. Trieste, ad esempio, si sta affermando come meta d’eccellenza grazie alle sue particolari condizioni geografiche e a un’offerta in crescita legata all’astro-turismo. Anche le zone delle Alpi italiane vicine alle Dolomiti stanno attirando sempre più appassionati del cielo stellato. A livello globale, destinazioni come l’Islanda, il Deserto di Atacama in Cile e la Nuova Zelanda continuano a essere tra le più ambite per l’osservazione delle stelle e le avventure notturne. Ma ciò che colpisce è come molti viaggiatori stiano cercando gemme nascoste più vicine a casa, capaci di offrire esperienze altrettanto immersive senza dover affrontare voli intercontinentali. Ad esempio, le ricerche dei viaggiatori italiani per soggiorni a Longyearbyen, nelle Svalbard — una delle migliori località al mondo per ammirare l’Aurora Boreale — sono aumentate del 107% per i mesi di ottobre-dicembre 2025. Saariselkä, in Finlandia, ha registrato un incremento del 150%, spinto dalla sua fama come destinazione ideale per osservare l’aurora.* Come influiscono sulla scelta del Noctourism le preoccupazioni sul cambiamento climatico? Il cambiamento climatico è sicuramente un fattore. Molti viaggiatori cercano attivamente di evitare le ore centrali della giornata, caratterizzate da temperature elevate e forte esposizione al sole, rendendo così più attrattive le esperienze al mattino presto o in serata. Secondo il nostro studio, il 54% dei viaggiatori a livello globale intende spostare una parte significativa delle proprie attività nelle ore più fresche, mentre il 61% vuole ridurre il tempo trascorso sotto il sole diretto. È un approccio più consapevole e rispettoso del clima — e il Noctourism si inserisce perfettamente in questa nuova mentalità. Da vostri dati emerge che il 48% dei viaggiatori è disposto a prenotare un alloggio senza luci per favorire un minor inquinamento luminoso e preservare flora e fauna. L’apprezzamento per il mondo notturno sta rafforzando il legame dei viaggiatori con la natura? Assolutamente sì. Sta emergendo sempre di più la consapevolezza che la notte non è solo uno sfondo, ma un ecosistema a sé stante. Molti viaggiatori la vivono come un’opportunità per riconnettersi con la natura in modo più autentico — che si tratti di ascoltare i suoni della fauna notturna, osservare il cielo o semplicemente godersi il silenzio. Ed è significativo che siano disposti ad adattare i propri comportamenti — ad esempio scegliendo strutture che limitano l’illuminazione artificiale — per contribuire alla tutela dell’ambiente naturale. È un segnale forte di un turismo più consapevole e rispettoso, con un grande potenziale di crescita nei prossimi anni.

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