Benini: “Sarà un Salone del Libro di parole e incontro, anche per i giovani”

Chissà quanti correranno in libreria in questi caldi giorni di preparazione all’estate incuriositi da un romanzo vincitore del Premio Strega del 1969. “Le parole tra noi leggere” ha ispirato il tema dell’imminente edizione del Salone del Libro di Torino, la principale fiera nazionale dell’editoria, al via il 15 maggio, che è anche spettacolo, politica, attualità, cultura nel senso più esteso e inclusivo del termine. “Il titolo del libro di Lalla Romano, a sua volta una citazione di un verso di Eugenio Montale, contiene quello che vogliamo portare al Salone: le parole in primis, il “noi” che sta per l’incontro, e la leggerezza che non è superficialità, ma è un termine preciso e prezioso che rimanda alla materia di cui sono fatte le parole”, ci racconta Annalena Benini, al suo secondo anno da direttrice del Salone, alle prese con gli ultimi preparativi. “Amo molto questo testo moderno, coraggioso, ibrido anche per la sua forma che è all’intersezione di vari generi: tra autofiction, romanzo e memoir. Per questo è adatto al Salone e alla sua complessità”. "Le parole tra noi leggere” è un libro che Benini porta nel cuore per la “spietatezza” dell’autrice nel raccontare le “difficoltà di comprensione tra una madre e un figlio, la fatica dell’amore”. Una fiera per tutti L’autrice scriveva le sue “parole tra noi leggere” sullo sfondo della rivolta giovanile della fine degli anni Sessanta e che per questo è in dialogo con i nostri tempi, in cui i rapporti familiari sono per ragioni diverse, ma altrettanto dirompenti, rimessi in questione. Anche per questo tra le novità del Salone di quest’anno c’è la “Sezione Crescere” curata dallo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini. “Abbiamo creato questo spazio seguendo uno stimolo dettato dalle nostre esigenze di cittadini, di esseri umani in un mondo in trasformazione. Vuole essere un laboratorio dei rapporti tra gli adulti e ragazzi. A loro il Salone da sempre rivolge un’attenzione particolare, ma quest’anno abbiamo sentito la necessità forte di illuminare l’adolescenza, il mestiere di crescere. Ce lo suggerisce anche la cronaca”. I giovani saranno pienamente inclusi nella programmazione culturale, anche sul fronte del tema più complesso sul tavolo, quello della guerra. “Abbiamo pensato incontri per i ragazzi centrati sulle prospettive di pace”. La guerra e le parole È il quarto Salone del Libro in un mondo in guerra. Quest’anno forse il più sfidante, in uno scenario globale di conflitto endemico e ormai radicato nella quotidianità. “Ci troviamo di fronte a una situazione così critica e in continua evoluzione che è difficile fermarla con la parola scritta. Il Salone può lavorare con le chiavi di interpretazione e per questo ci affidiamo alle parole degli autori, alla poesia, confidiamo nell’incontro”. Saranno ospiti la scrittrice palestinese Adania Shibli, che fu esclusa nel 2023 a poche settimane dal 7 ottobre della Fiera del Libro di Francoforte, le giornaliste Paola Caridi e Francesca Mannocchi che racconteranno il cielo su Gaza ma anche numerosi letterati e intellettuali che attraverso le loro opere parleranno di ebraismo in tante declinazioni differenti. L’editoria italiana alla prova Le ultime edizioni del Salone sono state da record, ma il settore libro vive un momento di blocco, come testimonia l’Associazione italiana editori che ha diffuso dati non esattamente confortanti, soprattutto se messi in relazione a quelli dei nostri vicini. È così che il Salone vuole essere un momento di incontro tra editori e lettori per sanare almeno in parte questo scollamento. “Ci sono tutti gli elementi per poter pensare che sarà una fiera partecipata, in cui sarà protagonista - insiste Benini - la comunità di lettrici e di lettori che desidera ritrovarsi con gli autori del cuore o trovarne di nuovi, partecipare alla festa dell’editoria, perché questo è lo spirito. Il mio Salone vuole stimolare la lettura, ma anche l’acquisto. Non è un aspetto secondario e abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per rendere l’esperienza degli avventori più piacevole possibile, partendo dagli stand”. Il 15 maggio nella giornata di apertura interverrà il Ministro della Cultura Alessandro Giuli proprio su questo argomento sensibile in un panel dal titolo “Per una politica del libro in Italia”, un momento di confronto con editori, librai e bibliotecari. Il Salone di Benini E se qualche polemica rimane nell’aria come strascico dei David di Donatello e delle critiche di Elio Germano, vincitore del Premio come miglior attore protagonista, rivolte al già citato ministro, a differenza dei precedenti questo Salone ancora non ha dato adito a grandi polveroni. “Le polemiche e il dibattito acceso fanno parte di questo grande evento. Staremo a vedere quello che sarà, ma per ora siamo ottimisti”. Quello di cui va più fiera Benini è “lo sforzo che è stato fatto per costruire un programma di qualità". "Sono molto felice di presentare io stessa un panel con Caroline Darian, figlia di Gisèle Pelicot, che racconta la tempesta nella quale si sono trovate e di come siano riuscite a spostare il lato della vergogna”. Le donne al centro, insomma, su tanti fronti: “Per il secondo anno di fila avremo una lectio magistralis tenuta da una grande autrice. Ho voluto fortemente la francese Yasmina Reza, scrittrice e drammaturga che ho sempre ammirato”.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Benini: “Sarà un Salone del Libro di parole e incontro, anche per i giovani”