Arte e hôtellerie, ‘Collateral Display’ all’Hilton Rome Eur La Lama

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Nuovo appuntamento con LamArte, il progetto dedicato all’arte che prende vita nelle aree dell'albergo in viale Europa. Protagonista della stagione primaverile è l’artista romano Valerio D’Angelo con un progetto che esplora le potenzialità fisiche della luce, in esposizione dal 12 aprile all’8 giugno 2025. La mostra, pensata appositamente per gli spazi comuni di questo hotel, prende vita nella monumentale e luminosa hall per proseguire all’interno della Library

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Nuovo appuntamento con LamArte, il progetto dedicato all’arte che prende vita nelle aree dell’Hilton Rome Eur La Lama, dalla monumentale hall al bar The Blade fino alla Library. Protagonista della stagione primaverile è l’artista romano Valerio D’Angelo (classe 1993) con la mostra “Collateral Display”, aperta al pubblico da oggi, 12 aprile, fino al prossimo 8 giugno. Il progetto, curato da Valentina Ciarallo, esplora le potenzialità fisiche della luce con opere che si integrano nel contesto architettonico dell’hotel progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas e con interior design a cura di Lorenzo Bellini Atelier. Arte, architettura e design sono, infatti, il leit motiv dell'albergo situato al civico 287 di viale Europa che, in meno di due anni, è diventato un punto di riferimento a livello internazionale grazie alle sue peculiarità e alle iniziative che propone.

Dalla hall alla library

La mostra “Collateral Display” è stata pensata appositamente per l’Hilton Rome Eur La Lama. Primo impatto d’effetto con la hall che accoglie una installazione site-specific composta da una serie di pannelli in plexiglass rivestiti di pellicola dicroica, lo stesso materiale utilizzato dalla NASA per le tecnologie spaziali e le visiere degli astronauti. La superficie rivestita vibra di riflessi iridescenti e reagisce agli spostamenti dello spettatore. All’interno della Library, come in una quadreria, trovano spazio specchi dalle forme e superfici dicroiche diverse. I materiali utilizzati vengono sapientemente lavorati dall’artista tramite arricciature, bruciature e fratture ottenute mediante l’escursione termica caldo-freddo dagli esiti metamorfici imprevedibili. La combinazione di elementi apparentemente contrastanti come la raffinatezza delle cornici dorate del Seicento (recuperate e restaurate dall’artista) e la modernità dell’elemento dicroico che muta la natura degli specchi danno vita ad un originale risultato tra tradizione e presente. In esposizione anche alcune colonne realizzate in plexiglass, avvolte e rivestite sempre dallo stesso materiale dicroico. La luce, riflessa e filtrata attraverso la pellicola, trasforma la proiezione sul soffitto in una tela viva e vibrante.

L'artista

Valerio D’Angelo è nato a Roma e si è formato nel campo del restauro, specializzandosi nelle tecniche decorative barocche (doratura e laccatura). Le conoscenze acquisite sono rielaborate e reinterpretate dall’artista mettendo in relazione antico e contemporaneo. Il suo linguaggio, attraverso la sperimentazione materica, prende forma mediante installazioni e sculture. La luce, in costante mutamento nello spazio e nella realtà stessa diviene l’elemento formale e simbolico, fulcro della sua ricerca. Attraverso ambienti immersivi le sue opere trasformano lo spazio e invitano alla riflessione sulla percezione e l’immaginazione. Ha esposto in luoghi pubblici e privati. Nel 2024 si aggiudica il terzo posto del Talent Prize-Roma. Nel 2022 è tra i finalisti del VII Premio Fregellae dedicato alla piccola scultura promosso dal comune di Ceprano.

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