Se a subire catcalling fossero gli uomini?

"Bambolotto, dove vai tutto solo?". "Ehi principesso, non me lo fai un sorriso?". Maura Bloom, creator e performer napoletana, ha immaginato un mondo in cui i ruoli di genere si invertono. E dove a subire quotidianamente catcalling sono gli uomini: fischiati per strada, chiamati con termini volgari, importunati con avance sessuali. I video che pubblica sulla sua pagina Instagram 'Maura Bloom Comedy' sono sì divertenti e irriverenti, ma condividono anche uno scopo più alto: vogliono contribuire ad aumentare la consapevolezza sul tema delle molestie in strada, ancora troppo spesso derubricate a battute ironiche e goliardate. Il catcalling infatti è una molestia sessuale, prevalentemente verbale, che avviene in strada o in un luogo pubblico da parte di sconosciuti. Il gruppo statunitense anti-molestie “Hollaback!” - in collaborazione con la Cornell University - ha condotto uno studio su scala internazionale con un campione di 16.600 donne di 22 Paesi diversi incentrato sull’età della prima esperienza di catcalling: è emerso che in media l’84% delle donne ha subito la sua prima esperienza di catcalling prima dei 17 anni. I risultati della stessa ricerca hanno anche raccontato che ad accomunare le vittime di molestie da strada sono da un lato la rabbia, dall’altro un sentimento di umiliazione. Il catcalling è quindi una costante per la stragrande maggioranza delle donne. “Per questo motivo ho deciso di usare un’'arma' che, senza ricorrere alla forza, potesse destabilizzare”, racconta la creator a Sky TG24 Insider. “Quando gli uomini mi vedono urlare cose 'che una signorina non direbbe mai', in dialetto vivace, l’effetto sorpresa è assicurato”. D'altra parte, il ribaltamento dei ruoli di genere crea un effetto di immedesimazione, “e questo è essenziale per comprendere il punto di vista dell’altro o dell’altra”. Come è nata l'idea del "catcalling al contrario"? È nata meno di un anno fa dal disagio che provo fin da ragazzina nel sentirmi letteralmente 'spogliata' dagli sguardi di molti uomini per strada, e soprattutto dalla paura che nasce quando quegli sguardi, di notte, si trasformano in insulti e richieste insistenti. Non sono una donna particolarmente forte fisicamente - ho una neuropatia periferica - e questo mi fa sentire ancora più vulnerabile di fronte a un potenziale molestatore. Usa ironia e sarcasmo per toccare temi complessi. Si stanno rivelando strumenti efficaci? Assolutamente sì, i miei video non nascono solo come puro intrattenimento, ma come strumenti per trasmettere messaggi importanti. L’ironia abbassa le difese e crea un’apertura attraverso cui il messaggio può insinuarsi; che lo si recepisca consapevolmente o meno, lascia comunque un’impronta. Ricorda un episodio di catcalling nei tuoi confronti particolarmente disturbante? Ce ne sono diversi. Un giorno stavo camminando per andare a fare la spesa, la strada era deserta e un uomo accostò al marciapiede, seguendomi per un lunghissimo tratto e invitandomi ad "andare a divertirci". Un'altra volta, un uomo in macchina urlò a me e a mia madre di fargli un pompino. Un’altra volta ancora, alle 5 del mattino, in una strada deserta e completamente buia, tre uomini in un'auto mi inseguirono urlandomi frasi disgustose. Il fenomeno del catcalling viene spesso derubricato alla stregua di semplici apprezzamenti. Sottolinea questo aspetto negli sketch con frasi come “Non te la prendere per così poco!”. Capita di sentirselo dire? Sì, mi è capitato e mi capita ancora. Minimizzare e banalizzare la percezione emotiva e della realtà di una persona è sintomo di grande ignoranza e di poca empatia. Spesso si preferisce continuare a vivere aderendo esclusivamente alla propria visione del mondo, senza mettersi in discussione. Credo sia un grande problema che ci portiamo dietro come umanità. Spesso l’istinto suggerisce di rispondere ai commenti molesti, ma noi donne dobbiamo fare i conti anche con il contesto e con la paura, magari in una strada buia e vuota. Si è mai sentita in pericolo? Sogno un mondo in cui le donne si sentano libere e sicure, ma la realtà è che ormai evito di uscire la sera da sola, questo mi fa arrabbiare molto perché mi sento privata di una libertà, ma non ce la faccio, ho davvero paura per la mia incolumità. In passato sì, negli esempi citati sopra. A differenza di altri Paesi europei come Belgio, Paesi Bassi e Portogallo, in Italia non esiste una norma specifica sul catcalling. Ne abbiamo di strada da fare. In teoria esistono già leggi generali sulle molestie , ma spesso sono di difficile applicazione perché il catcalling non rientra sempre in quei parametri. Una legge specifica potrebbe non solo fornire strumenti concreti per contrastarlo, ma anche contribuire a un cambio culturale, facendo capire che non è un "complimento", ma una forma di prevaricazione. La sua community si sta espandendo. Il genere maschile come reagisce ai contenuti? Capita che qualcuno ammetta di rivedersi nei suoi sketch? Nessun uomo che mi segue ha mai ammesso esplicitamente di rivedere se stesso nei miei video ma in molti mi hanno scritto di aver compreso delle dinamiche che prima passavano completamente inosservate ai loro occhi. Rivolgersi agli uomini è una delle strade da percorrere. Su questi temi sarebbe importante ci fosse un dibattito anche tra loro. Avvicinare a questi temi uomini di una generazione diversa è particolarmente complesso. Spesso coinvolge suo padre: ha compreso da subito i suoi contenuti? Ci ho messo 34 anni per far comprendere i miei contenuti a mio padre . Se il dialogo tra generi è difficile, lo è ancora di più tra generazioni. Ci costa tanto, in quanto esseri umani, rimetterci in discussione e stare in ascolto degli altri e delle altre e ancora di più aprirci al nuovo, al diverso… E cosa c’è più di diverso del tempo che scorre e che genera novità e cambiamenti? Ci vuole pazienza per essere compresi ed accettati da chi vive in un mondo con regole ormai pietrificate, irrigidite dal tempo. Quali sono le critiche che riceve più spesso? E come gestisce l’interazione con gli haters? Se parliamo di haters, non ricevo soltanto semplici critiche , ma anche insulti e offese. Ultimamente anche da parte di un poliziotto e un carabiniere. Esistono molti uomini visceralmente arrabbiati con le donne che reclamano la loro libertà. Gli insulti che ricevo mirano a ridicolizzare il mio lavoro, le offese il mio corpo, e ho persino ricevuto minacce. Rispetto alla mia reazione, se prima rispondevo con ironia, ora mando direttamente gli screenshot all’avvocato. L’odio ha un prezzo, e penso sia ora che i leoncini da tastiera se ne rendano conto. Ha iniziato un tour teatrale. Cambierà qualcosa del format social per adattarsi a un pubblico diverso? No, porterò sempre il mio multiverso sul palco, interpreterò il mio personaggio e invertirò i ruoli di genere. Farò solo attenzione a essere un po’ più chiara nello spiegare all’inizio dello spettacolo il funzionamento di questo strano mondo.

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