Leggere di più grazie alle app? Come funzionano i “book trackers”

Nei buoni propositi per l’anno nuovo c’è spesso “leggere di più”, che va a braccetto con “passare meno tempo a scrollare compulsivamente”, “ritagliarsi del tempo di qualità”, “arricchire il proprio background culturale”. A volte, però, non è solo una questione di tempo, ma di organizzazione, di pianificazione… e di avere gli stimoli giusti. Un piccolo incentivo per passare più tempo a leggere potrebbe arrivare dalle app cosiddette di “book tracking”. Queste piattaforme che monitorano i progressi di lettura non sono un’invenzione recente: sono comparse online parallelamente ai primi social network. Con gli anni l’offerta si è notevolmente ampliata, sia per dispositivi mobili sia per browser, e ora si può dire che ci siano soluzioni per tutti i gusti e per tutte le personalità. La maggior parte consente di fissare un numero prestabilito di libri da leggere nell’anno in corso o in un determinato lasso di tempo, di tenere traccia dei titoli letti, di creare delle wishlist con quelli che si desidera leggere nel futuro e una sezione dedicata al commento, alla recensione e all’interazione con gli altri utenti, con la possibilità di utilizzare la versione gratuita o di passare a quella a pagamento per dei servizi “pro”. Ognuna, però, ha delle specificità e offre un’esperienza diversa. Parafrasando il proverbio di manzoniana memoria, “Dimmi che lettore sei e ti dirò che app utilizzare”. "Goodreads" o "The StoryGraph": una scelta di campo Questo viaggio nel mondo delle app di lettura non può che partire da quello che è un vero e proprio scontro ideologico tra le due principali piattaforme di book tracking. La prima e più nota è sicuramente Goodreads, nata del 2007 ed acquisita sei anni più tardi dal patron di Amazon, Jeff Bezos. In quasi un ventennio, si è affermata come regina nella comunità di lettori digitali. Dal 2019, però, un valido competitor è entrato in scena: StoryGraph. La fama di quest’ultima piattaforma è cresciuta vertiginosamente negli ultimi mesi, a ridosso delle elezioni americane, quando Bezos, proprietario del Washington Post, ha deciso di non appoggiare nessuno dei due candidati alla presidenza e di non schierare la testata. Una non-scelta che ha portato molti abbonati, che si aspettavano un endorsement per Kamala, a disdire l'abbonamento. Molti osservatori hanno paragonato l’abbandono di Goodreads a quello di X. È iniziata così la campagna acquisti di StoryGraph che è stata sponsorizzata da molti influencer e booklover attivi online. La migrazione da Goodreads a StoryGraph è stata vissuta da molti come "atto di resistenza". Il modello StoryGraph è sembrato una valida alternativa almeno per tre ordini di motivi: è stato fondato da una donna, under 40, nera, la brillante sviluppatrice Nadia Odunayo; è nato come un piccolo progetto senza particolari ambizioni e senza grandi investimenti; basa tutto sul feedback degli utenti e su un sistema di aggiornamenti frequenti. "Bookmory", non solo parole ma tanti numeri L’app offre tante funzionalità anche nella versione gratuita e sulla stessa linea di StoryGraph è il paradiso dei “nerd”. Statistiche, grafiche, dati ricavati grazie al “cronometro di lettura” sono il valore aggiunto, accanto ai tradizionali tool che permettono di scrivere recensioni e note. Il catalogo è molto vasto ed è possibile aggiungere libri anche scansionando il codice a barre. Nel caso in cui il titolo in questione non fosse presente, è possibile inserirlo manualmente. Particolarmente “instagrammabile”, per utilizzare un neologismo, l’opzione che consente di graficare le citazioni scelte e di personalizzarne lo sfondo e lo stile. "Google Sheets" per i libri Per gli amanti dei fogli di calcolo, è possibile scaricare dei template per trasferire su Google Sheets una tabella. Online sono disponibili molti modeli che si possono scaricare o da cui si può trarre ispirazione. Non mancano anche i tutorial per capire come organizzare al meglio lo spreadsheets e come adattarlo alle proprie esigenze di lettore. Non un’app quindi, ma uno strumento che si può declinare per il tracciamento dei libri e personalizzare a proprio piacimento. "Bookly" per un'esperienza immersiva La lettura è una cosa seria, ma è pur sempre un piacere e non un dovere. Per chi avesse bisogno di recuperare la dimensione ludica e uscire dal circolo vizioso delle aspettative c’è Bookly che trasforma in gioco gli obiettivi prefissati. Come in un videogame, si ricevono dei premi quando si sbloccano i livelli, ovvero quando si raggiunge il numero stabilito di libri da leggere. Per sfruttare al meglio Bookly, inoltre, si dovrebbe effettuare l’accesso all’inizio di ogni sessione di lettura. Per molti utenti questo è un quid; per altri, specie per quelli che puntano ad essere più indipendenti dallo smarthphone, è un limite. Durante e alla fine della sessione è possibile anche inserire il proprio commento a caldo sulle pagine lette. L’aspetto “diaristico” di questa piattaforma è particolarmente interessante. E per creare la giusta atmosfera si può scegliere un sottofondo musicale. "Bookworm Reads" per fare community Nata nel 2022 quando già molti “lettori digitali” cercavano delle alternative a Goodreads per non fagocitare l’impero di Amazon, questa piattaforma per colori e per spirito ci riporta indietro nel tempo, in un’atmosfera anni ‘90 e primi 2000. L’utente può creare un avatar personalizzando l’outfit dell’animaletto strisciante che è il simbolo della piattaforma: un verme, appunto "worm". La sviluppatrice informatica Amelia Goodman che ha progettato Bookworm voleva creare una comunità basata su valori chiari: inclusione e diversity. Attorno a queste due parole chiave ruotano anche le scelte di lettura degli utenti che vogliono creare dibattito e sensibilizzazione attorno a questi temi. Nella presentazione viene subito chiarita questa mission: “we’re like goodreads for the girls, gays and theys”, tradotto “Siamo come Goodreads, ma per le ragazze, le persone omosessuali e non binarie”. Per rappresentare una valida alternativa a Goodreads è stato studiato e perfezionato un modo per non perdere i dati accumulati negli anni sulla piattaforma: si può importare la propria vecchia libreria su Bookworm, un’opzione disponibile anche su altre piattaforme, e pensata per incentivare la fuga di massa da Goodreads. Zero scuse, insomma. "Litsy", un’alternativa ai social Se volete disconnettervi dai social mainstream, senza rompere definitivamente con l’idea dei social, Litsy potrebbe essere un'opzione. Come abbiamo già spiegato, la nascita di queste piattaforme affonda le radici nei blog e nelle prime ore dei social network, ma tra tutte le app quella che si presenta, soprattutto a livello grafico, come un feed è proprio Litsy. Si possono postare contenuti stile post di FB e IG, mettendo like e commentando. Ci sono vari livelli di interazione: la condivisione di citazioni, di recensioni e i cosiddetti “blurbs”: delle mini riflessioni pensate per essere scritte di getto. Tra gli aspetti da segnalare: c’è l’etichetta “spoiler” per evitare di incappare in anticipazioni indesiderate. La filosofia dei fondatori? Creare uno spazio in cui a contare sono le opinioni dei lettori e non gli algoritmi. "Readerly", leggere per commentare Se la cosa che ti piace più di leggere è dire la tua una volta finito il libro, Readerly è la soluzione che fa per te. Il cuore della piattaforma è infatti la sezione dedicata alla discussione con gli altri utenti. Uno spazio in cui si è invitati non solo a recensire lodando o stroncando i vari titoli, ma a discutere più in generale delle abitudini di lettura. La premessa dei creatori della piattaforma è semplice: “Crediamo che chiunque possa essere un lettore, basta solo trovare i libri che incontrino i propri gusti”. Per questo viene superata la tradizionale valutazione da una a cinque stelle e si punta a fornire più contesto su recensioni e revisori: “Consentiamo così ai lettori di prendere una decisione più consapevole sull'opportunità o meno di leggere un determinato libro”. "Basmo", da lettore a manager Per chi ama avere tutto sotto controllo e non lasciare niente al caso Basmo è il posto giusto. C’è chi la definisce la piattaforma dove puoi esprimere il “project manager che c’è in te”. Non è un’esagerazione. Per iniziare il proprio viaggio nell’app si firma simbolicamente un contratto. L’approccio che per alcuni può essere un po’ troppo rigido mira a stimolare un cambiamento positivo nelle abitudini del lettore che si sentirà così più motivato e focalizzato. Punto a favore sicuramente la possibilità di connettere l’app al proprio ebook Kindle per avere dati aggiornati e comprensivi dello “storico” delle letture. "Copper" e il punto di vista degli autori Nel panorama di app di tracciamento, Copper si distingue per rivolgersi agli autori, dagli indipendenti ai bestselleristi, oltre che ai lettori. “Stiamo trasformando il moderno settore editoriale aiutando gli scrittori a raggiungere e approfondire i rapporti con chi li legge”. La fondatrice del progetto Allison Trowbridge ha pubblicato il suo primo libro nel 2017, “Twenty-Two,”, sentendo fin da subito l’esigenza di creare rete tra autori per affrontare le sfide della contemporaneità e amplificare la loro voce. Attraverso una serie di strumenti, dai live events, alla sezione "consigli di lettura" passando per i thread di discussione, lettori e autori interagiscono. Si possono promuovere così le proprie opere in modo sostenibile, ma soprattutto mettere al centro la letteratura. Per scegliere il prossimo libro da leggere si può curiosare nelle liste degli utenti più o meno famosi. Non sai cosa leggere? A volte il problema è proprio trovare le letture giuste e l’autore che in un determinato momento della nostra vita possa fare al caso nostro. Quante volte vi sarà capitato di vagare in libreria per trovare il prossimo libro o di tentennare davanti ai libri non letti della libreria di casa e di essere travolti da una specie di paralisi, un’incapacità di scegliere? In questo caso, quello che potrebbe fare la differenza è un’app che scelga al posto nostro il libro perfetto per rompere il blocco del lettore o ci dia una rosa di titoli papabili. Tra queste c'è Tertulia che combina l’intelligenza artificiale e umana, aggregando conversazioni online e dibattiti. Oltre ad offrire tanti approfondimenti tematici, da leggere come articoli per trovare ispirazione, e un gioco divertente come quello in cui bisogna creare match tra libri, propone quotidianamente una lista personalizzata sulla base dei gusti degli utenti con cinque proposte. L’ambizioso progetto delle app con questa mission è quello di trasformare Internet, uno spazio in cui il lettore tende a fare ricerche mirate all'acquisto del libro che ha già in testa, in un luogo di scoperta di titoli inaspettati.

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