In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Coe: "Scrivere senza limiti è paralizzante. Il giallo? Il genere narrativo più puro"

Lifestyle

Filippo Maria Battaglia

©Getty

Lo scrittore inglese torna in libreria con un nuovo romanzo, "La prova della mia innocenza". E durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, racconta l'importanza delle regole nella stesura di una storia e spiega il suo amore per il poliziesco

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

"Credo molto nei limiti e nelle regole. Niente è più paralizzante o poco stimolante di una pagina bianca, o meglio dell'idea che si possa scrivere qualsiasi cosa si voglia".  È quanto dice, nella nuova puntata di "Incipit", uno dei più apprezzati scrittori inglesi, Jonathan Coe, tornato in libreria per Feltrinelli, con un nuovo romanzo, "La prova della mia innocenza", con la traduzione di Mariagiulia Castagnone. "Due delle prime cose a cui penso quando inizio a scrivere un libro sono la struttura e la forma, ho un approccio quasi scultoreo alla scrittura", racconta Coe in questa intervista, prima di soffermarsi sull'importanza dei limiti nella creazione di una storia, sulla "tirannia della plausibilità" e sulla sua passione per il giallo, "il genere narrativo più puro, in grado trascinare il lettore grazie alla curiosità".

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.