A Roma Piazza di Spagna si accende con l'albero di Bulgari

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Sabrina Rappoli

Sabrina Rappoli

L'accensione delle luminarie di Via dei Condotti a Roma e del grande albero sulla scalinata di Piazza di Spagna, danno ufficilamente il via al Natale della Capitale, con un coro di giovanissimi a sottolineare la cerimonia e una banda che suona musiche delle festività. La nostra visita per la rubrica FLASH

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Dal centro alla periferia. È un abbraccio di luce, quello che Bulgari, la prestigiosa maison con sede a Roma, regala alla Capitale. L’albero stilizzato che si accende sull’iconica scalinata di Trinità de’ Monti è tecnologicamente green, realizzato con Led responsabili. È una gradita sorpresa e un’opera d’Arte, che la piazza, non una qualunque ma Piazza di Spagna, accoglie con un lungo applauso. Altri 20 alberi illumineranno altrettanti quartieri – anche quelli periferici – a sottolineare l’antico legame che c’è tra Roma e Bulgari.

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Spiega l’amministratore delegato, Jean-Christophe Babin: “La gioielleria in sé è festa e spesso fa parte del Natale. Al di là di questa prossimità fra la gioielleria e il Natale, noi siamo nati qua. Via Sistina e poi Bulgari ha aperto il primo negozio in Via dei Condotti, a distanza di 140 anni, ci ricordiamo che abbiamo fatto anche il restauro di questa scalinata meravigliosa. Ci ritroviamo a celebrare il Natale in quello che fu il punto di partenza, di un piccolo imprenditore di origine greca, che ha creato un brand di gioielli tra i più famosi al mondo. Noi vogliamo rendere omaggio a questo viaggio meraviglioso, che ha intrapreso quest’uomo – il signor Bulgari – nonché a una città che ha dato ai nostri orafi l’ispirazione, grazie alla sua Arte, alla sua Architettura e qui restituire e dare, quindi, a nostra volta, della Bellezza a Roma: è nostro dovere, perché dobbiamo tantissimo a questa città”.

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“Tra i valori di Roma che Bulgari sposa da sempre, ci sono quelli della diversità e dell’inclusione”, continua Babin. “Sono parole che vanno molto di moda, però, che i romani hanno inventato. Tantissimi imperatori romani non erano per niente italiani o nati in Italia, non dimentichiamolo. È anche una città che ha creato la Bellezza, che era arte militare, poi religiosa e anche funeraria. È sempre stata, la città, uno degli alfieri, se non l’alfiere modello della Bellezza, in qualsiasi epoca su ventisette secoli, il che è una circostanza unica al mondo. Noi abbiamo la fortuna di essere nati a Roma, quindi, circondati dalla Bellezza e questo – chiaramente - ci dà un’emozione, una sensibilità per la Bellezza, che vogliamo a nostra volta creare con i soli gioielli e poi far partecipare tanta gente. Ecco il perché di queste celebrazioni a Roma, per partecipare a un Natale bellissimo, per i cuori, per i bimbi, che erano associati questa volta per la prima volta”. 

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Subito dopo l’accensione dell’albero di Natale, un coro di giovanissimi cantori, vestiti con i colori del Natale, ha tenuto un breve concerto di brani natalizi, in linea con lo spirito delle Feste, anch’essi accolti dalla piazza con grande calore. “Penso che Roma sarà sempre Roma, però deve evolvere anche come modernità”, sottolinea Jean-Christophe Babin. “Ecco perché l’albero che abbiamo scelto è un’opera d’Arte, è molto contemporaneo. Deve, comunque, essere sempre Roma Amor, la città delle emozioni e chi meglio di questi giovani coristi può trascinare diecimila persone, in un atto di comunione emotiva che è l’essenza proprio di Natale?”.

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Testimonial della serata, prima nel momento dell’accensione dell’albero di Natale sulla scalinata, poi, alla boutique Bulgari di Via dei Condotti, gli attori Carolina Crescentini e Alessandro Gassmann. “Mi piace tutto ciò che luccica, mi piace ricevere gioielli”, svela Carolina Crescentini “è un regalo che trovo sempre molto elegante, molto bello”. “Io sono di quelle persone”, dice Alessandro Gassmann, “che amano di più fare che ricevere regali. Mia moglie ne sa qualcosa, tant’è che ancora non mi ha lasciato”, scherza l’attore. “Mi piacciono tantissimo, i gioielli e fanno pare dei regali che faccio a mia moglie, perché testimoniano una personalità e conoscendoci molto bene, stando insieme da tantissimi anni, ho sempre mirato di più al regalo più giusto. Adesso dire che molto difficilmente sbaglio: Ho capito con chi sto vivendo!”. “Poi rimangono, diventano gioielli di famiglia”, gli fa eco Carolina. “In fondo, poi, sono investimenti, se hai qualche soldo da parte, investire in un gioiello è sempre qualcosa che rimane”, chiosa Alessandro.

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