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Prodotti Dop e Igp, la classifica delle specialità italiane che valgono di più

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©IPA/Fotogramma

Secondo il XXII Rapporto Ismea-Qualivita 2024, il sistema italiano delle Dop economy ha un valore di 20,2 miliardi di euro. Tra i prodotti made in Italy più “preziosi” troviamo il grana padano, il parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma, i vini e il prosecco. Ecco la classifica dei prodotti Dop che valgono di più

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La tradizione gastronomica italiana è ricca di specialità uniche, apprezzate a livello internazionale. Secondo il XXII Rapporto Ismea-Qualivita 2024, presentato a Roma con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il sistema italiano delle Dop economy, che rappresenta un vero patrimonio enogastronomico diffuso in tutto il territorio, ha un valore di 20,2 miliardi di euro. Tra i prodotti più “preziosi” troviamo il grana padano, il parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma, i vini e il prosecco. Ecco la classifica dei prodotti italiani Dop che valgono di più in assoluto.

La classifica dei prodotti Dop più “preziosi”

Secondo il report, il campione del Made in Italy agroalimentare è il grana padano Dop. Con un valore di 1 miliardo e 885 milioni di euro, il formaggio padano rappresenta non solo un'eccellenza dell'enogastronomia italiana, ma anche il prodotto più “prezioso” tra le specialità del Belpaese. Rispetto al 2022, il grana ha visto il proprio valore salire del +8,8%. A seguire, sul secondo gradino del podio, si conferma il parmigiano reggiano, con 1 miliardo e 599 milioni, registrando però un risultato inferiore rispetto all'anno precedente (-7%). Al terzo posto c'è il prosciutto di Parma, che sfiora il tetto del miliardo, con 951 milioni di euro.

Vino e prosecco

Nessuna sorpresa neppure per i vini Dop e Igp. Il Prosecco Dop si piazza al vertice dei primi 15, con 942 milioni di euro nonostante una perdita di valore del 17,7% rispetto al 2022, quando aveva raggiunto 1 miliardo e 145 milioni. Segue, a distanza, l'altra denominazione veneta Conegliano Valdobbiadene Prosecco Dop, che vale 205 milioni di euro (in calo del 14% rispetto all'anno precedente). Tra le specialità enologiche più “preziose” compare anche la denominazione Delle Venezie Dop, altro pregiato vino bianco prodotto nella provincia autonoma di Trento, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Il Delle Venezie nel 2023 ha registrato un valore di 177 milioni di euro, con perdite del 5,8%. 

Parmigiano Reggiano. 
L'agroalimentare Made in Italy rischia di pagare un conto salatissimo, circa un miliardo di euro, dopo il verdetto del Wto che ha ufficializzato l'entità delle compensazioni che gli americani potranno chiedere all'Ue per gli aiuti illegali a Airbus: 7,5 miliardi. La lista dei prodotti interessati dalle misure ritorsive - che potrebbero arrivare ad aumenti tariffari anche del 100 per cento - non è stata definita oggi. Tra una decina di giorni la commissione statunitense Dsd dovrebbe esprimersi su come rastrellare questi 7,5 miliardi, ma a tremare sono i produttori dei simboli della tavola italiana, le cui esportazioni negli Usa valgono 4,2 miliardi euro.
ANSA

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Secondo il Rapporto, il comparto cibo ha messo a segno nel 2023 una crescita del 3,5%, superando per la prima volta 9 miliardi di euro (spiccano i formaggi con +5,3%). Il vino imbottigliato invece frena in quantità (-0,7%) e in valore (-2,3%), attestandosi a 11 miliardi. "Che il vino regga nel mercato è già un miracolo con l'aggressione portata avanti in questi ultimi anni a uno dei nostri prodotti di eccellenza", ha detto il ministro Lollobrigida. A pesare è anche la crisi climatica: nel 2024, secondo l'ultima rilevazione dell' Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv), la produzione mondiale viene stimata tra 227 e 235 milioni di ettolitri, il volume più basso raccolto dal 1961 (220 milioni di elettroliti). Uno scenario in cui, secondo il ministro, c'è necessità di "spiegare il prodotto nella maniera corretta all'interno di una sana alimentazione che fa parte non solo della nostra cultura, ma del nostro benessere e della nostra longività oggettiva che ci vede la seconda nazione al mondo per permanenza sulla terra".

Il patrimonio Dop

Stando ancora ai numeri del rapporto, il patrimonio complessivo delle denominazioni è cresciuto in 10 anni del 52% contribuendo per il 19% al fatturato dell'agroalimentare. A salire del 7,2%, in un anno, è stata la spesa di questi prodotti nella grande distribuzione (pari a 5,9 miliardi), in linea con l'intero comparto alimentare (+8,6%). I prodotti-campione del Made in Italy agroalimentare hanno registrato un export di 11,6 miliardi di euro: in crescita del 5,3% nei Paesi Ue, ma in calo del 4,6% in quelli extra-Ue. All'estero sale il cibo con 4,67 miliardi (+0,7%), con formaggi, pasta e olio di oliva in testa e cala invece il vino del 2,9%.

L'impatto della Dop economy

L'impatto della Dop economy è notevole. Su 107 province, 61 hanno un valore più alto e il 17% a doppia cifra. Resta positivo il trend nell'area Sud e Isole (+4%). Mentre a livello regionale spiccano il Veneto, con 4,85 miliardi di euro, e l'Emilia-Romagna, con 3,87 miliardi, regioni prime per valore. Seguono Lombardia, Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. L'area Sud e le isole crescono per il quinto anno consecutivo trainate da Sardegna (+19%) e Campania (+2,9%). Tra le prime 20 province per valore, registrano migliori risultati Brescia, Treviso, Vicenza, Cremona e Udine. In calo soprattutto Modena (-8,6%), Verona, Siena e Reggio nell'Emilia. "Gli agriturismi sono la punta di diamante della Dop Economy. In regioni come Toscana e Veneto il 50% delle aziende hanno almeno un prodotto Dop o Igp o Stg nella loro offerta e quindi rappresentano la qualità italiana che va sostenuta e implementata", ha detto Sergio Marchi, direttore generale di Ismea. Con 328 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute, 529 vini Dop/Igp e 5.547 prodotti alimentari tradizionali, l'Italia rappresenta il Paese leader della qualità in Europa.

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