Cose molto italiane, l’Italia raccontata attraverso icone senza scadenza del Made in Italy
Lifestyle“Cose molto italiane. Le icone che hanno fatto la storia del Made in Italy” è il nuovo libro della giornalista Camilla Sernagiotto che, dopo il successo di “Senza scadenza. L’intramontabile packaging del Made in Italy”, torna con una nuova opera dedicata ai piccoli grandi protagonisti del nostro Pese: i prodotti-simbolo. Dalla Nutella alle scarpe Superga, dalla Ferrari alla pasta Barilla, dal cappello Borsalino all’album di figurine Panini, una vera e propria Odissea nel genio e nella creatività targati Italia
Si intitola Cose molto italiane. Le icone che hanno fatto la storia del Made in Italy ed è il nuovo libro della giornalista Camilla Sernagiotto che, dopo il successo del precedente Senza scadenza. L’intramontabile packaging del Made in Italy, torna in libreria con una nuova opera dedicata ai piccoli grandi protagonisti del nostro Pese: i prodotti-simbolo, quelle icone che ne hanno tracciato storia e grandezza.
Dalla Nutella alle scarpe Superga, dalla Ferrari alla Barilla, dal cappello Borsalino all’album di figurine Panini fino ad arrivare a La Settimana Enigmistica e alla crema per Venus, alla brillantina Linetti, alle gomme da masticare Brooklyn, allo pneumatico Pirelli e al fumetto Tex, si tratta di una vera e propria Odissea nel genio e nella creatività targati Italia.
Cose molto italiane. Le icone che hanno fatto la storia del Made in Italy (Ultra Edizioni, 384 pagine illustrate a colori) è un libro impreziosito da un ampio apparato iconografico, ricco di immagini storiche messe a disposizione dagli archivi delle tantissime aziende di cui queste pagine parlano.
Il lettore viene trasportato in un viaggio tra oggetti che hanno segnato la storia culturale, economica e sociale dell’Italia. Dopo il focus dedicato ai pack intramontabili della nostra tradizione su cui verteva Senza scadenza - il libro uscito nel 2023 e apprezzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che l’ha anche presentato con un evento speciale tenutosi nel giugno 2024 presso il palazzo del Ministero a Roma - questa volta Sernagiotto allarga il campo, celebrando non solo le confezioni ma i prodotti nella loro totalità, compresi i loro creatori, le storie dietro di essi e l’identità nazionale che incarnano.
Un equilibrio tra memoria e innovazione che è anche al centro della prefazione, scritta dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ringrazia Camilla Sernagiotto per questo secondo lavoro sui prodotti storici italiani da lei condotto e la definisce “una vera e propria biografa del Made in Italy”.
Un'epopea nazionale, tra Ferrari, Barilla e Dylan Dog
Cose molto italiane racconta i prodotti iconici senza limitarsi a descriverli in maniera fredda e superficiale, ma indagando le loro radici culturali e industriali per rivelare come abbiano contribuito a definire l’identità italiana. La Ferrari, la pasta Barilla, il Martini o il fumetto Dylan Dog diventano così capitoli di una grande epopea nazionale, un racconto che celebra la creatività e l’ingegno italiani.
“Non riesco mai a essere solo oggettiva e descrittiva: oltre a raccontare tasselli fondamentali di quel meraviglioso puzzle che è l’Italia, ho voluto inserire anche intarsi di un racconto personale della mia famiglia”, spiega l’autrice Camilla Sernagiotto. “E quindi il capitolo dedicato alle Tic Tac si conclude con il ricordo di mio nonno Nino, che sempre aveva in tasca una scatolina di Tic Tac alla menta; quello dalla Fiat 500 termina con l’omaggio alla Signora Albertina, la nonna dei miei cugini che l’ha guidata con amore per decenni… Dall’Estathé bevuto a litri - anzi ettolitri - da mia sorella Emilia fino a Dylan Dog, mitizzato da mio cugino Mario, Cose molto italiane è sia una storia della mia grande famiglia, l’Italia, sia un racconto della mia più ‘piccola’ famiglia, quella composta dai miei parenti”.
Approfondimento
Senza scadenza, l’intramontabile packaging made in Italy è immortale
Icone di design e memoria collettiva
Nel libro trovano spazio simboli del quotidiano e della genialità italiana: dalla moka Bialetti alla Vespa Piaggio, dal cappello Borsalino alle scarpe Superga, passando per l’album Panini, il Cornetto Algida, l’ovetto Kinder Sorpresa, l’acqua San Pellegrino, il miele Ambrosoli e i Moon Boot, giusto per citare alcuni dei tantissimi prodotti iconici del Made in Italy presenti in questo testo.
Oggetti che hanno superato i confini geografici e temporali, diventando totem culturali. Come spiega Sernagiotto, non si tratta di semplici beni di consumo, ma di “pezzi di un grande album di famiglia italiano”, capaci di evocare ricordi ed emozioni, orgoglio nazionale e voglia di continuare a fare grande la storia d’Italia.
Ogni prodotto raccontato nel libro ha un’identità precisa, che emerge dalle storie e dagli aneddoti raccolti dall’autrice. Si scopre, per esempio, che La Settimana Enigmistica fu considerata così importante per i soldati al fronte durante la seconda guerra mondiale che venne esclusa dalle limitazioni sull’uso dell’inchiostro, un bene che in epoca bellica era razionato perfino per i quotidiani.
Approfondimento
Senza scadenza, confezioni intramontabili del packaging made in Italy
Tra passato, presente e futuro
Lungi dall’essere un’operazione nostalgica, il libro sottolinea come il Made in Italy sia in grado di reinventarsi continuamente. Gli oggetti raccontati non sono solo testimonianze del passato, ma rappresentano una tradizione viva che guarda al futuro.
Quasi tutti gli oltre cento simboli d’Italia sono ancora presenti sul mercato, eccezion fatta per icone mitiche e intramontabili per quanto riguarda il loro ricordo ma che, purtroppo, non sono più in commercio, come per esempio il Ciao, la Fiat 500 e la macchina per scrivere Lettera 22 di Olivetti. Per il resto, tutto è ancora “vivo e vegeto” nel panorama economico e culturale del nostro Paese.
“Per me Cose molto italiane è più di un libro: è un viaggio nell’anima di un Paese che sa reinventarsi senza mai dimenticare le proprie radici”, spiega Camilla Sernagiotto. “Attraverso oggetti che sono diventati simboli, queste pagine dipingono un ritratto vivido e affascinante di un’Italia che vive nei piccoli dettagli del quotidiano. Per me ciascuno di questo prodotti del Made in Italy è un vero e proprio tesoro, un'opera d’arte, un gioiello e una parte fondamentale di un tesoretto artistico che non va assolutamente perduto”, aggiunge l’autrice.
Approfondimento
La trappola atomica, la bomba contamina la cultura (da Dalì a Kubrick)
L’autrice è un'appassionata di Made in Italy
Camilla Sernagiotto, classe 1982 e nata a Voghera, in provincia di Pavia, è una giornalista, scrittrice, filologa medievale e autrice televisiva.
Ha dimostrato negli anni una passione nel coniugare cultura pop e ricerca storica. Tra le sue opere più recenti, spiccano La maledizione del Dakota. Rosemary’s Baby, Cielo Drive, John Lennon e altri fatti oscuri (Arcana, 2022), La trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop (Ultra, 2023) e Senza scadenza. L’intramontabile packaging Made in Italy (Ultra, 2023), quest’ultimo presentato sia presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sia in numerosi altri eventi di prestigio, dal festival Taste organizzato da Pitti Immagine a Firenze fino alla recente edizione 2024 di BookCity Milano.
La rivista Forbes ha dedicato due pagine entusiastiche al libro Senza scadenza, che ha definito “più che un’enciclopedia, un diario sentimentale di un intero Paese”.
Il lavoro di Camilla Sernagiotto è stato riconosciuto anche dalla sua città natale, Voghera, che nel 2023 le ha conferito la benemerenza civica per per i risultati conseguiti in campo giornalistico e letterario.