L'esibizione sull'arte tipografica di Lorenzo Marini durerà sei mesi: nello storico teatro-galleria Dongyuan, a ridosso della città proibita, il maestro tipografo italiano propone un’esibizione in trenta opere su tela e quattro installazioni
La typeart italiana sbarca a Pechino con la mostra antologica di Lorenzo Marini “TypeArt Beijing”. Nel maestoso teatro-galleria settecentesco Dongyuan, a ridosso della città proibita, il maestro tipografo propone un’esibizione in trenta opere su tela e quattro installazioni realizzate appositamente per l’occasione, unendo il suo estro all’antica arte calligrafica cinese.
"L'occhio che tutto vede non riesce a vedere se stesso"
L’esibizione durerà sei mesi, fino al 19 febbraio, e si declina in diverse aree tematiche, dagli Alphatype agli alfabeti Neo-futuristi, ai Black Holes. Tra le installazioni c’è anche l’iconica Raintype, che prosegue il tour mondiale dopo essere stata già esposta a Seul, Los Angeles e Miami. Ma a Pechino Marini celebra anche le tradizioni cinesi: un percorso di lettere appoggiate al pavimento riproduce l’armonia dei giardini orientali, mettendo in mostra un dialogo tra contemplazione e azione. "Questa installazione mi è stata ispirata da una frase zen che dice che l’occhio che tutto vede non riesce a vedere se stesso", ha commentato Marini. "Il messaggio è quello di uscire dal nostro piccolo io, limitato dal nostro ego che si crede al centro di tutto, e capire che il centro non siamo noi", ha spiegato.
Un ponte tra Italia e Cina
Esposta anche un’opera inedita dedicata alla calligrafia cinese: una tela di un metro per un metro che rappresenta l’alfabeto occidentale, ma realizzato con lo stile orientale, simbolo delle infinite possibilità che il linguaggio consente. Nessuno di questi ideogrammi corrisponde a una lettera esistente e sono stati creati appositamente per celebrare uno scambio culturale, oltre a omaggiare la ricorrenza legata ai cinquant’anni del rapporto tra Italia e Cina. "La mia mostra si aggiunge alle celebrazioni dedicate quest’anno dalla Cina a Marco Polo, in occasione della ricorrenza legata ai 700 anni dalla sua morte", ha detto Marini. L’artista spiega che oggi Marco Polo è considerato il mediatore culturale per eccellenza tra Oriente e Occidente, e il simbolo dei rapporti Italia-Cina.