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Bologna, poster contro la guerra invadono la città: è la Call For Artists 2024 di Cheap

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Credit Giulia Rosco
I titoli di Sky TG24 del 13 settembre: edizione delle 13
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662 artisti partecipanti, 41 paesi nel mondo coinvolti e 1.120 poster inviati. Questi i numeri dela Call For Artists 2024 di CHEAP, l'annuale invito lanciato dal progetto di arte pubblica con sede a Bologna e rivolto a chi si occupa di linguaggi visivi contemporanei a misurarsi col formato del poster

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Per il 2024, CHEAP ha deciso di raccogliere letteralmente da mezzo mondo manifesti contro la guerra, un tema che al collettivo bolognese è sembrato inevitabile: negli ultimi 4 anni il numero di conflitti armati in tutto il pianeta è aumentato del 40%, fino ad arrivare a 56 conflitti attivi, il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il dato è tratto dall’edizione 2024 del Global Peace Index, pubblicato a giugno 2024 dall’Institute for Economics & Peace, principale indicatore mondiale della pace, che misura lo stato di pace di 163 Stati e territori considerando tre ambiti: il livello di sicurezza e protezione sociale, la portata dei conflitti interni e internazionali, il grado di militarizzazione.

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Credit Giulia Rosco

Sono 200 i manifesti affissi per le strade di Bologna

Tempi di guerra, dunque. Mezzo di risoluzione delle controversie internazionali che dovremmo ripudiare, almeno sulla carta. L'invito di CHEAP è stato quello a disertare l’immaginario della guerra, sabotare la retorica che la sostiene, contrabbandare ordini simbolici che la delegittimino. E nei 200 manifesti selezionati e affissi nelle strade di Bologna nei primi giorni di settembre c'è tutto questo: detourment visivo e semiotico, una riappropriazione di spazio pubblico e immaginario, la ricostruzione di una contro narrazione collettiva che individua chiaramente la guerra come diretta conseguenza del capitale, ne riconosce i tratti coloniali, ne denuncia la matrice economica. Tra mitra che sparano dollari, tank rosa fluo resi innocui come pezzi di modernariato e aquile travestite da colombe, spuntano anche dildi, vibratori e plug: è diffusa l'idea che il sesso consensuale rappresenti ancora la miglior alternativa all'ondata di morte che ogni guerra porta con sé. Fotografia, collage, illustrazione, type digitale e non, AI, tanta grafica. E tanta, davvero tanta, Palestina.

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Credit Michael Lapini

I poster sono in strada a Bologna fino alla metà di ottobre

I manifesti per le strade di Bologna rimandano ad un immaginario non solo di pace ma anche di giustizia sociale, invitano ad azzerare la spesa militare per investire in istruzione e sanità, sono visioni di società senza armi, stati senza eserciti, comunità liberate dal lutto della guerra. I linguaggi visivi possono anche questo: criticare l'esistente ed essere acceleratori trasformativi. I poster sono in strada a Bologna fino alla metà di ottobre.

 

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