Il Festival di Goodwood, tra curiosità e auto di ogni tipo. VIDEO

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Alfredo Toriello

Alfredo Toriello

Oltre 150mila spettatori per l'edizione 2024 del Festival of Speed di Goodwood, che si svolge ogni anno nella residenza di Lord March, ora diventato undicesimo Duca di Richmond: Goodwood House, l'enorme tenuta (900 ettari) nei pressi di Chichester nel West Sussex in Gran Bretagna. Quest'anno anche Sky Tg24 ha partecipato all'evento

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Il prato all’inglese per una volta perdonerà di essere calpestato così tante volte perché quando arriva il festival della velocità a Goodwood House, nei pressi di Chichester nel West Sussex, ogni cosa può aspettare. Anzi letteralmente tutto si ferma a partire dalla viabilità poiché il via vai di gente è così fitto da mandare in tilt tutto il traffico. I più furbi si accampano giorni prima (non è così difficile imbattersi in tende o ripari improvvisati) mentre i più facoltosi si spostano in elicottero creando una danza in volo.

È semplicemente impressionante la quantità di persone accorsa per passare da quella piccola struttura a scacchi, con tanto si scritta Start, che pare un ossimoro in confronto a quell’immenso e infinito spazio di 900 ettari dove dal 1993 Lord March, il duca di Richmond, ha posto le fondamenta di un tempio sacro dei motori che porta il nome di Goodwood Festival of Speed.

I maxischermi sono imprescindibili, con curiosi stesi sulle sdraio, così come le balle di fieno o la Goodwood lager, la birra tanto gettonata sugli spalti e che si sorseggia camminando da un’area all’altra ammirando auto dal passato, del presente e anche al futuro, in un contesto così squisitamente allineato con il tema: Horseless to Hybrid, per onorare una storia automobilistica in continua evoluzione.

I numeri

I numeri parlano chiaro, oltre 150mila spettatori paganti per un incasso valutato in 15 milioni di sterline, infatti spostarsi attraverso i piccoli ponti che passano sopra la pista è un’impresa difficile. Il bilancio, dunque, è più che positivo nell’anno in cui il festival celebra i 100 anni di MG, la casa automobilistica britannica, oggi parte del colosso cinese SAIC, che porta anche in anteprima la concept car EXE181.

Proprio a Morris Garages è dedicata la scultura centrale che ogni edizione viene eretta davanti a Goodwood House e che, dalla sua prima apparizione nel 1997, cambia di anno in anno. Un perfetto cerchio bianco squarciato nel mezzo da una freccia rossa dove in un’estremità si può trovare la storia con una MGB Roadster Mk1 del 1964 e dall’altra il futuro con la Cyberster, la nuova due posti anglo-cinese, che porta a casa anche il primato di primo modello elettrico ospitato in quest’opera.

La parata

Un attimo per ammirare la parata, con tanto di fuochi d’artificio e arazzi rossi con il logo MG che coprono la facciata della maestosa villa e poi subito la testa si gira verso la pista dove piloti da tutto il mondo si sfidano nell’evento clou del festival ossia la cronoscalata. Un percorso lungo poco meno di 1.8 km dove quest’anno il più veloce, con 43 secondi e 98, è stato Romain Dumas con il suo potentissimo prototipo elettrico Ford Supervan 4.2 (1.400 Cv). Veloce, certo, ma non abbastanza per battere il record di Max Chilton che nel 2022, a bordo della McMurtry Speirling, registrò un tempo di 39 secondi e 08 decimi.

Collezionisti provenienti da tutto il mondo, piloti leggendari e top manager si fondono tra la folla di curiosi che riescono anche a rubare un selfie a celeb del volante, come con Ferdinando Alonso. Eppure ciò che colpisce, in barba a chi dice che questo mondo non emoziona, sono i più giovani che con la bocca aperta ammirano macchine di un tempo ormai andato mentre i più esperti raccontano loro i segreti celati sotto il cofano.

Le auto

Non mancano auto da Formula 1, supercar moderne, presentazioni, debutti inediti di mezzi pronti a prendersi le strade del domani e, sempre in ottica futura, spuntano anche spazi dedicati alle nuove ed emozionanti tecnologie. Tra queste anche pizzico d’Italia con il team del PoliMOVE, il racing team del Dipartimento di Elettronica (guidato dal professor Sergio Savaresi), che insieme a Bridgeston porta nella cronoscalata la sua Dallara da corsa a guida completamente autonoma.

Il fruscio degli alberi che circondano la villa viene rotto dal rumore del rombo delle auto che sfrecciano o si fermano davanti alla tribuna per dilettare il pubblico sgommando in mezzo e alzando fumo e gli applausi degli appassionati. Tutto questo è Goodwood, un’oasi che sorge in un angolo remoto e inaspettato di verde e che ogni anno fa strabuzzare gli occhi.

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