“Dieci anni e ottantasette giorni”, in mostra a Firenze le foto di Luisa Menazzi Moretti
LifestyleCon 17 immagini che interpretano la condizione che attende i condannati nel braccio della morte di Livingstone, in Texas, l'esposizione sarà aperta al pubblico gratuitamente fino al 3 maggio presso la Casa dei Diritti Umani della Fondazione Kennedy Italia
Diciassette opere che narrano l’attesa nel braccio della morte. Arriva a Firenze la mostra fotografica “Ten Years and Eighty-Seven Days” (“Dieci anni e ottantasette giorni”), contro la pena di morte, a cura di Luisa Menazzi Moretti. In mostra presso la Rfk International House of Human Rights del capoluogo toscano, dopo l’inaugurazione di oggi, sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 5 aprile al 3 maggio.
In mostra 17 immagini contro la pena di morte
L’esposizione, che vanta il patrocinio del Comune di Firenze, comprende 17 immagini che interpretano la condizione che attende i condannati nel braccio della morte di Livingstone, in Texas, prima dell’esecuzione (a partire dal 1982, quando è stata introdotta l’iniezione letale, sono stati giustiziati 583 detenuti). I prigionieri attendono la morte per un tempo medio di dieci anni e ottantasette giorni, in solitudine, in celle che misurano due metri per tre, avendo a disposizione solo una radio. Le fotografie di Menazzi Moretti danno forma ai pensieri degli uomini e delle donne, immortalano la solitudine, i silenzi, la sofferenza del lunghissimo tempo sospeso. Non ci sono i volti dei condannati, né la loro vita ritratta dentro le celle. Ci sono però immagini ispirate dalle parole nell’attesa che l’artista estrapola da lettere, diari, ultime dichiarazioni prima dell’iniezione letale, per ricavarne un’installazione attraverso fotografie che nascono e si ispirano a quelle parole.
Il luogo della mostra non è casuale
Dopo essere stata esposta a Berlino, Siena, Treviso e Brescia, e dopo aver ricevuto una menzione speciale all’International Photography Awards di New York, “Ten Years and Eighty-Seven Days”, approda a Firenze, nel complesso de Le Murate presso la Casa dei Diritti Umani della Robert F. Kennedy Human Rights Italia.
“Un luogo iconico”, come ha sottolineato il Segretario Generale Rfk Italia, Federico Moro: “Probabilmente non c’è luogo migliore di questo per dibattere determinate tematiche. Un ex carcere che ora invece è diventato simbolo di inclusione, di scambio sociale e culturale. In questo mese in cui ospiteremo la mostra, vogliamo invitare la cittadinanza a riflettere su un tema forte quale quello della pena capitale. Ci auguriamo che saranno in molti i visitatori, a partire dai più giovani, perché da loro parte il cambiamento”.
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Sarà aperta al pubblico fino al 3 maggio
Come detto, la mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente e sarà anche possibile prenotare visite scolastiche. “Questa mostra vuole invitare a riflettere su questa contraddizione, a riconsiderare la necessità di diversi modi per considerare questa pena irrevocabile e disumana”, ha commentato l’artista Luisa Menazzi Moretti, per poi sottolineare: “Sono grata alla Rrk Human Rights Italia che mi permette di presentare il mio lavoro a Firenze, anche perché il Granducato di Toscana fu il primo Stato al mondo che abolì la pena capitale. Sono passati quasi 250 anni da allora, ma nel 2024, in 27 dei 50 Stati americani, la pena di morte è ancora praticata. E il Texas, che è la mia seconda patria, è lo Stato più attivo in questa crudele punizione».