Antonelli: "Le parole? Pietre che si impastano di vite e di storia"

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

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Un'antologia a firma dei più noti linguisti italiani racconta come cambia la nostra lingua. Il suo curatore a Sky TG24: "Ogni lingua sceglie nel tempo, attraverso il suo rapporto comunitario con la realtà, il proprio modo di dire il mondo"

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"Le parole sono pietre. Pietre che rotolano nel tempo e intanto s’impastano di storia, trattenendo un poco di ogni epoca. E molto della nostra vita". Così scrive il linguista Giuseppe Antonelli nella "Vita delle parole", un volume pubblicato da Il Mulino e che raccoglie diciotto interventi a firma di alcuni dei più noti linguisti contemporanei, dedicati alle parole, alla loro nascita, alla loro vita, al loro uso e a volte anche alla loro assenza (pp. 792, euro 38). Nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, Antonelli passa in rassegna alcuni dei principali temi affrontati nel libro, dall'uso dei neologismi ("a dispetto di quanto si creda, incidono per una percentuale comunque minima e soprattutto tendono a essere effimeri") alla nuova vita dei dialetti ("non ci si è più vergognati di parlarli proprio grazie  al fatto che l’italiano è diventata la lingua parlata nella quotidianità da quasi tutta la popolazione").

"Ogni lingua sceglie nel tempo, attraverso il suo rapporto comunitario con la realtà, il proprio modo di dire il mondo”, osserva Antonelli. E il merito del libro sta anche in questo: nel raccontarci cioè la vitalità di queste relazioni e di questo rapporto, spiegando come tutto ciò riguarda il nostro modo di pensare e dunque anche la nostra vita.

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

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