Catalogati online i primi 1.500 esemplari della Biblioteca di Recanati, in provincia di Macerata, collocata all’interno del palazzo in cui nacque e visse il poeta
La biblioteca in cui il poeta Giacomo Leopardi studiò da giovane comprende un patrimonio librario di circa ventimila opere tra il XVI e il XIX secolo. La Soprintendenza archivistica e bibliografica (Sab) delle Marche ha curato la catalogazione di 1.500 esemplari secondo standard internazionali. Un intervento finanziato dalla Direzione Generale Biblioteche e Diritto d'Autore del ministero della Cultura che ha consentito l'informatizzazione di questo primo nucleo di libri formatosi grazie soprattutto agli acquisti del conte Monaldo, padre del poeta.
Il sito
I volumi oggetto di catalogazione informatizzata sono ricercabili sul catalogo On-Line Opac (On-Line Public Access Catalogue) alla pagina web : Biblio Marche Sud. Catalogo unificato delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Basta cliccare https://bibliomarchesud.it/opac/.do
Le opere acquistate da Monaldo
La biblioteca leopardiana è eccezionale per l'unicità delle opere che testimoniano il periodo storico il contesto culturale in cui Monaldo ha operato e vissuto. A causa della soppressione napoleonica di istituti religiosi sono confluiti nella biblioteca leopardiana esemplari che il conte Monaldo poté acquistare dalle ricche biblioteche di conventi e insediamenti religiosi del territorio locale e nazionale, come dalla Congregazione dei Passionisti di Recanati e vari collegi di gesuiti, da Loreto a Roma.