La realtà? Uno "gnommero". Paola Italia racconta il genio di Carlo Emilio Gadda

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

©Getty

Cinquant'anni fa moriva uno dei grandi scrittori del Novecento italiano. Nella nuova puntata di "Incipit", una delle sue curatrici ci porta dentro la sua officina letteraria, ricostruendo il suo rapporto con la realtà e con la lingua

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 "Uno scrittore che non finisce di meravigliarci grazie all'arte di intrecciare e contrapporre il tono alto, medio, basso, infimo". Così un grande critico del Novecento, Pietro Citati, ricordava Carlo Emilio Gadda, di cui quest’anno ricorrono i cinquant'anni dalla morte. A raccontarne il genio narrativo, nella nuova puntata di "Incipit", è la studiosa Paola Italia che, insieme a Giorgio Pinotti e Claudio Vela, ne sta curando l’opera in uscita per i tipi di Adelphi.

La realtà? Uno "gnommero"

Nell'intervista, Italia entra nell'officina di Gadda, racconta il suo rapporto con la realtà e sopratuttto si sofferma sulla sua lingua, a partire da una parola, "gnommero", proprio di conio gaddiano: "Indica il groviglio, il garbuglio conoscitivo", spiega la critica nell'intervista, prima di ricordare, mutuando le parole dello scrittore: "Barocco è il mondo. E Gadda non ha fatto altro che rappresentarne la baroccaggine'".  "È per questo che - nota ancora Italia - la lettura della sua pagina è un viaggio in tutte le risorse della lingua, non solo in quelle letterarie".

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o clcicando qui sotto.

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