"La figlia del sole": Nadia Fusini racconta Katherine Mansfield

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

Cento anni fa moriva una delle grandi scrittrici contemporanee: un romanzo scritto dalla studiosa e traduttrice italiana ne rievoca la vita. L'intervista durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24

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"Ci sono scritture che corrono ai margini della vita"; "scritture cosparse di scorie di vita che brucia, che scotta" e che "del dolore del vivere colgono la fiamma abbagliante".  Così Nadia Fusini descrive l’opera di Katherine Mansfield, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. La sua vita e i suoi libri sono al centro della “Figlia del sole”, il romanzo scritto proprio da Fusini e ora riportato in libreria per i tipi dell'editore Feltrinelli (pp. 160, euro 11).

 

 

Il talento e gli stereotipi 

"Sono stata sempre attratta da questa scrittrice perché le riconosco un coraggio di affrontare la vita e la morte straordinario", racconta Fusini nella nuova puntata di "Incipit", provando a scrostare la patina di stereotipi che si sono depositati sulle sue opere. E dunque, innanzitutto, l'aurea maledetta della donna degli antipodi arrivata da "un mondo al rovescio, dove il giorno è notte e viceversa"; e poi, dall'altro, il santino della scrittrice "sentimentale", autrice "solo" di brevi racconti.

In realtà -  spiega Fusini in questa intervista - "Mansfield appartiene pienamente alla fase del modernismo europeo, crede cioè nell'idea di raccontare la realtà non attraverso una storia logica e razionale, ma grazie a momenti d'intensità fortissima che lo scrittore ricrea. E in questo è una degna compagna di James Joyce e di Virginia Woolf".

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