
Art Basel, la fotografa italiana Irene Ferri ci racconta la "sua" Miami
Tra i finalisti del Miami Street Photography Festival 2022, evento collaterale della più famosa fiera di arte contemporanea al mondo, la fotografa emiliana ci porta alla scoperta della XX edizione della kermesse in Florida ("pop, frizzante e colorata") e ci regala alcuni suoi scatti realizzati in questi giorni nella capitale del Sunshine State, meta del divertimento a stelle e strisce e tappa obbligata per gli art lovers di tutto il mondo
a cura di Costanza Ruggeri

Si intitola "The Austin Motel" la fotografia scattata dall'emiliana Irene Ferri scelta come finalista del Miami Street Photography Festival 2022, tra gli eventi collaterali della Art Basel Miami Beach, la più importante fiera di arte contemporanea al mondo. L'immagine è stata scattata in Texas nel 2019 ed è esposta all'HistoryMiami Museum

Classe 1991, originaria di Castelnovo ne' Monti (in provincia di Reggio Emilia), Irene Ferri è una fotografa, imprenditrice e docente di fotografia che vive tra l’Europa e gli Stati Uniti. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità alla IULM di Milano, è stata riconosciutə da Nikon Italia e Nikon Europe come uno dei loro migliori giovani talenti nel 2019, 2020 e 2021

Con un certificato post-laurea in Produzione Cinematografica all'Università della California di Los Angeles, Irene Ferri conosce molto bene gli Stati Uniti. Grande appassionata di arte contemporanea, le abbiamo chiesto di raccontarci come si vive a Miami nei giorni dell'Art Basel, tra l'opening di una mostra, la presentazione di un gallerista e un dj set internazionale

"Una vera e propria maratona. Piacevole ma una maratona" ci dice. "Vi rispondo dalle scale di un albergo di South Beach. Sto correndo senza mai fermarmi da diversi giorni". Per una settimana l'atmosfera "festaiola" di Miami si fonde con il mondo dell'arte contemporanea dando vita a un mix incredibilmente "energizzante"

282 gallerie provenienti da 38 paesi di tutto il mondo, con un’offerta che spazia dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’installazione. Art Basel Miami Beach si conferma il più importante appuntamento del mercato e del sistema dell’arte, il primo dalla neo-nomina di Vincenzo de Bellis a direttore delle quattro fiere e delle piattaforme espositive di Art Basel

"Tra gli opening che, personalmente, mi sono piaciuti di più" ci dice Irene Ferri "senza dubbio Ping Pong di Francois Thevenet e Miranda Makaroff ", un'artista spagnola del colore che "considero un genio contemporaneo". Plauso anche per il padiglione di Scope che "ho trovato estremamente divertente e dall'entusiasmo contagioso con tanti artisti emergenti"

"Sono stata molto felice di trovare esposte opere che da fotografa conoscevo e ammiravo già, come la serie fotografica Typology Watertowers di Bernd & Hilla Becher e di scoprirne altre come Royal Blue di Miaz Brothers e Psychic di Tyler Sean". La preferita? "Beauty lies in the human heart di Christian Abusaid"

Essere a Miami durante Art Basel è "trovarsi in un loop continuo di festa, musica e arte". Tra gli stand di Art Basel Miami Beach non è raro imbattersi nei massimi esponenti della musica Trap, Tecno e Hip Hop, molti dei quali coinvolti in un’alternanza di eventi e progetti cittadini, pronti a miscelare musica e moda con l’arte contemporanea

"Miami is the definition of EXTRA" ci dice Irene Ferri. "E' una città che mi stimola tantissimo. Trovo che, come Las Vegas, sia una città estremamente fotogenica". Essere a Miami durante Art Basel è una delle esperienze più belle della vita della giovane fotografa emiliana: "Uno dei viaggi più immersivi ed emotivamente forti che abbia mai fatto"

"Adoro gli eccessi di South Beach e il modo in cui la luce colpisce gli edifici di Wynwood (uno dei quartieri più vivaci della città, il più grande 'street artist museum' del mondo). Il suo è uno dei tramonti più interessanti del pianeta". "Miami sono tante città in una" continua Irene Ferri. "Ogni quartiere ha una vita diversa"

Il focus, in questi giorni, "è stato fotografare le persone in relazione ai luoghi di Art Basel e ai luoghi di Miami. Mi interessa esplorare il modo in cui il soggetto interagisce con le opere d'arte, l'impatto del colore e della forma dell'opera sull'essere umano". "Quella di Art Basel" ci dice ancora "per me è stata una esperienza trasformativa, estremamente ispirante"

Innamorata da sempre del sogno americano, Irene Ferri si è trasferita a Los Angeles nel 2013 "piena di aspettative". "Ho capito presto che gli Stati Uniti sono un concentrato di cose positive ma, tavolta, anche molto problematiche. Il mio rapporto con l'America sarà sempre viscerale ma, negli anni, ho acquisito una nuova presa di coscienza dello stile di vita europeo"

"Il mio non è uno sguardo giudicante - ci dice ancora la Ferri - ma si è fatto negli anni omnicomprensivo. Nel 2022 ho passato tre mesi e mezzo negli Stati Uniti; ho chiamato la mia azienda Arizona, in onore del Grand Canyon State. Ma oggi la mia considerazione dell'America è profondamente diversa da quella che avevo tempo fa"

"Per me gli Stati Uniti sono un posto di ricarica energetica. Ma sono molto felice di vivere in Europa. Negli anni ho imparato ad apprezzare la semplicità della vita nel Vecchio Continente. Abbiamo un sistema sanitario che funziona, un'educazione che non ci porta all'indebitamento, il caffè sotto casa a un euro e 50"

Concludiamo la nostra chiacchierata con Irene Ferri chiedendole quali sono i suoi artisti di riferimento. Non ha esitazioni. "Maurizio Cattelan, Lady Gaga e Marracash perchè riescono ad essere pop e di nicchia contemporaneamente". "Artisti se si è fortunati si muore" ha detto Cattelan. "Tutto quello che viene prima è un lungo percorso per capirci qualcosa"