"Beer Revolution", un viaggio a fumetti intorno al mondo della birra
LifestyleA raccontare come è cambiata la bevanda nel nostro immaginario collettivo sono le parole e le matite del fumettista umbro Sualzo (al secolo Antonio Vincenti) con l’appassionato supporto del piemontese Teo Musso, il fondatore del Birrificio Agricolo Baladin, in un libro sorprendente
Cosa lega il fumetto alla birra? Due rivoluzioni parallele che li hanno portati negli ultimi 30 anni a cambiare posizione, e fruizione, all’interno dell’immaginario collettivo. A raccontare la trasformazione della bevanda sono le parole e le matite del fumettista umbro Sualzo (al secolo Antonio Vincenti) con l’appassionato supporto del piemontese Teo Musso, il fondatore del Birrificio Agricolo Baladin, nel graphic novel “Beer Revolution” (160 pagine, Star Comics editore).
Birra e fumetti, percorso comune
“Birra e fumetti hanno percorso una strada comune negli ultimi decenni, passando da una mono dimensione a una realtà articolata, che oggi può incontrare qualsiasi tipo di gusto e di inclinazione da parte del fruitore”, spiegano Musso e Sualzo, che abbiamo incontrato al Lucca Comics and Games. “Per birra in Italia si intendeva solo la bionda tedesca da consumare fredda, senza farsi troppe domande. Ora invece grazie a un movimento partito 25 anni fa siamo arrivati a cambiare la percezione del prodotto, in tutte le sue varianti - dice Musso - soprattutto a spiegare al pubblico il rapporto che ha con la terra di origine e ad apprezzarne le materie prime”. “Nel libro raccontiamo proprio questo, ed è la dimostrazione che con il fumetto oggi si può affrontare qualsiasi tema, un processo simile a quello della birra che può assumere qualsiasi tipo di sfumatura”, aggiunge Sualzo.
Quindici storie, un’unica passione
Quindici storie di birrifici artigianali, partendo da quello di Musso per arrivare a realtà lontanissime, dal punto di vista geografico ma non filosofico, come la nipponica Hitachino Nest. “Beer Revolution” è un ideale giro del mondo in cui prendono vita le idee e i sogni di chi ha trasformato la propria attività in un caso di successo, una lettura da sorseggiare pagina dopo pagina. “Altra analogia tra i buoni fumetti e la buona birra è che ti restano entrambi in testa, dopo averli letti o gustati”, continua Sualzo che ammette di avere dovuto fare un grande lavoro per ricostruire esattamente le parti “meccaniche” di reparti, modi e tecniche con le quali prende vita la bevanda negli stabilimenti: “Sulle pagine ci sono un sacco di tubi, rubinetti, congegni riprodotti con dovizia per provare a spiegare a tutti cosa ci sia dietro al processo produttivo. Forse è stata quella la difficoltà maggiore che ho incontrato, anche se poi è stato divertente, mentre per le persone è stato più facile, bastava osservarle per fare uscire dalla matita pezzi di vita che erano già racconti”. Racconti che non finiscono qui. “Stiamo già pensando a un seguito, se in questo c’era molto nord del mondo, nel prossimo volume troveranno spazio realtà più vicine a noi”, chiude Musso.