Dopo il successo della sua pagina Instagram, la scrittrice e giornalista ha raccolto in un libro pubblicato da Rizzoli le ricette della tradizione famigliare. Tutte ispirate a un'accurata gestione della dispensa e di ricordi che si fanno sapori
"A occhio e quanto basta": alzi la mano chi non ha sentito, almeno una volta nella vita, questa frase, pronunciata dalle nostre mamme, dalle nostre zie o dalle nostre nonne. Ed è a quella frase che Francesca Barra ha pensato quando, durante il lockdown, ha aperto il nome della pagina Instagram per condividere con i propri lettori e le proprie lettrici le sue ricette quotidiane, fatte di un'accurata gestione della dispensa e di radici e ricordi che si fanno sapori. Quella frase è ora diventata anche il titolo del suo nuovo libro (Rizzoli illustrati, pp. 224, euro 24,90). Ispirato sempre alla stessa filosofia: perché le ricette "vere", quelle della tradizione famigliare, sono sempre basate su un'approssimazione fatta di esperienza, d'amore, d'ascolto.
La cucina? Un gesto d'amore prima che una tecnica
Il libro di Barra diventa così presto un racconto che - ricetta dopo ricetta - mescola le narrazioni famigliari tra Calabria, Basilicata, Emilia-Romagna, intrecciando storie di nonne e tortellini, vecchie agende degli zii trascritte a mano, piatti poveri della tradizione che rischiavano di essere persi per sempre e che sono ricchi di sapore più delle portate di un ristorante stellato, lieviti madre curati come figlioletti, imperfezioni da amare. Perché la cucina è gesto d'amore, non tecnica, e anche dare vita con le proprie mani a dei piatti unici, serviti alla propria famiglia e ai propri cari, è un gesto indimenticabile, che parla di umani.