Il fondatore delle edizioni e/o ha raccolto i ricordi e le schegge di oltre quarant'anni di esperienza in un libro pubblicato dalla sua casa editrice. E a Sky TG24 racconta: "Oggigiorno i lettori si sentono smarriti nel mare delle novità che si trovano nelle librerie. Per questo, è importante offrirgli la possibilità di orientarsi con una bussola"
L'editore? "Uno strano individuo che vorrebbe imporre al pubblico la lettura dei libri scelti da lui". La definizione è di Sandro Ferri, che da poco più di quarant'anni insieme alla moglie Sandra Ozzola guida le edizioni e/o, una delle case editrici più vitali (e più internazionali) del nostro Paese. Una storia iniziata nell'ottobre di quarantatré anni fa con la scoperta di alcune delle prime lame della letteratura dell'Est Europa, proseguita con l'arrivo in Italia del cosiddetto "Noir Mediterraneo" e culminata con l'exploit di Elena Ferrante, l'autrice italiana più letta e apprezzata nel mondo.
L'editore presuntuoso
Alcune delle schegge più significative di quell'esperienza sono ora finite in un libro che Ferri ha deciso di pubblicare proprio per i tipi della sua casa editrice. Si intitola "L'editore presuntuoso" e parte dall'elogio di una parola: soggettività. "Un elemento irrinunciabile dei meccanismi attraverso i quali - scrive - nell’età moderna si è sviluppato il processo di pubblicazione e di lettura dei testi".
"E' questa soggettività che consente all'editoria di funzionare, di migliorare e soprattutto di orientare i lettori", racconta Ferri nella nuova puntata di 'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24. "Oggigiorno il lettore è un po' smarrito nel mare delle novità che si trovano nelle librerie. Per questo, offrirgli una bussola è molto importante: l'editore deve avere una personalità forte e riconoscibile, anche a rischio di apparire presuntuoso. Un rischio inevitabile, che tuttavia bisogna correre per non pubblicare solo per conformismo o per ragioni commerciali".