Le Vie dei Tesori, Festival di primavera a Sciacca

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Raffaella Daino

Un’isola che emerge come per magia lasciando in dono preziosi e unici coralli e poi scompare beffando i potenti che se la contendevano. Tra mito, storia e leggenda, l'isola Ferdinandea raccontata in 3 weekend, con un videomapping in notturna, la mostra di Gulino nello Spasimo ritrovato e un museo diffuso in 12 luoghi. Si scoprirà Sciacca dall’alto, su un aereo biposto e dal mare, navigando lungo la costa e immergendosi sul vulcano sommerso, con la pesca di notte ed esperienze visive e sensoriali.

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L'Isola Ferdinandea

Nel Luglio 1831 a 16 miglia da Sciacca una colonna di fumo si alza sul mare. Dopo pochi giorni  appare un lembo di terra, nata da lapilli e ceneri eruttati dal vulcano Empedocle, che ancora sonnecchia nei fondali. Da subito le potenze straniere mirano a quei quattro chilometri quadrati di terra strategici per le rotte nel Mediterraneo; prima gli Inglesi, poi i Francesi, poi re Ferdinando II di Borbone, tutti rivendicano il possesso dell’isola che il sovrano chiama Ferdinandea. Si è prossimi alla guerra ma Ferdinandea sembra avere un’anima, non accetta di diventare merce di scambio e si inabissa, beffando i contendenti, ma restando per sempre un simbolo – quanto mai attuale oggi - di libertà e di pace ma anche di natura possente che non si piega all’uomo, al quale però lascia un dono, quel patrimonio immenso che sono i coralli di Sciacca emersi dagli abissi con l’eruzione,  e quindi unici e irripetibili. 

 

FerdinanDea, il nuovo progetto

Nasce da qui FerdinanDea, il nuovo progetto delle Vie dei Tesori, il festival che da oltre 16 anni apre i siti siciliani, e non solo; e che dall'anno scorso ha lanciato un festival dei borghi che ha riunito in pochi mesi oltre 60 comuni e 12 mila visitatori. Un museo diffuso legato tutto a FerdinanDea, dove in ogni luogo si potrà scoprire un’opera. Dal 26 marzo al 10 aprile, tre weekend a Sciacca ispirati al mito della Ferdinandea, alla scoperta della città tra visite ai luoghi, narrazioni, voli su un biposto, immersioni, tour, pesca in notturna, mostre, visite ai laboratori del corallo prodotto dall’eruzione, unico per colore e compattezza, registrato e protetto da un Consorzio di tutela.

 

L'isola simbolo della pace

L’isola che sfugge ai potenti e ritorna alla natura. L’Isola Ferdinandea è il segreto meglio conservato di Sciacca, fonte di ispirazione per Flaubert, Verne e Pirandello, spunto infinito di narrazioni. “Ho scoperto l’Isola Ferdinandea trent’anni fa, grazie all’opera del grande artista Franco Gulino che ne ha fatto un’icona di libertà e di pace che sfugge alla bramosia di potere dell’uomo – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori - e da allora sogno di dedicarle un progetto per riportare alla luce la sua storia, per farne patrimonio comune. Il destino ha voluto che succedesse adesso, quando il messaggio che ci ha lasciato Ferdinandea è diventato di attualità drammatica. Celebriamo così a nostro modo il valore della pace e il rifiuto della violenza”. 

 

Le mostre

Tra le iniziative un videomapping in notturna nell’atrio del Museo del mare, firmato da Odd Agency, che rilegge la forza della Natura che non si piega all'uomo. Il mito dell’isola “che (non) c’è”, o “isola pensante” ha ispirato anche l’artista Franco Accursio Gulino, che la dipinge da 45 anni ed esporrà in una mostra che è una summa del suo lavoro e che tesserà con i suoi dipinti un filo rosso tra i luoghi aperti alle visite. La mostra è ospitata nella chiesa dello Spasimo, chiusa da oltre trent'anni e riaperta durante l’edizione autunnale del festival, divenendo subito un sito importante di ripartenza e recupero del territorio. Poi torri campanarie, collezioni private, case d’artista, giardini segreti, chiese dimenticate; il videomapping farà rivivere la forza della natura sul prospetto del Museo del mare appena intitolato a Vincenzo e Sebastiano Tusa.

 

Le esperienze

In cielo, in mare, via terra, si potrà guidare (seppure per pochi attimi) un biposto. Chi possiede un brevetto da sub, potrà immergersi sul vulcano, là dove emerse l’isola Ferdinandea, facendo amicizia con anemoni gioiello, stelle marine, torpedini e barracuda, delfini e tartarughe … fino all’interno del cono vulcanico. Ma si potrà anche salire in bici e percorrere la strada del mare, che potrete anche ammirare dalla barca; o pescare di notte alici e sardine alla luce delle lampare, creare una saponetta profumata o partecipare a un laboratorio di uncinetto; e poi c’è il giardino di casa Scandaglia per un laboratorio green, a contatto con la natura. Ma si potrà anche assistere alla performance degli artigiani: che sono tanti, ci sono gli orafi come Pippo Conti che lavora ancora il corallo come una volta; Antonio Carlino che costruisce statuine in uniforme o Salvatore Sabella che è affascinato dagli smalti. 

 

Il tour

 Il festival si srotolerà come un unico percorso a tappe, sulla scia delle opere di Gulino che, simili a orme indelebili, condurranno il percorso nei luoghi e nei diversi appuntamenti, che rinsalderanno il rapporto della città con il mare, gli artigiani, il tempo. Un programma, nato con il supporto del Comune di Sciacca, realizzato in collaborazione con numerose associazioni del territorio.  Si visiteranno, oltre alla chiesa dello Spasimo, anche il Fazello (il complesso gotico catalano della famiglia del frate domenicano, padre della Storia siciliana che oggi custodisce tesori d’arte che abbracciano mezzo millennio di storia, una sezione figulina e una settecentesca “Sacra Famiglia” di Mariano Rossi); la torre campanaria della chiesa di san Michele, il parallelepipedo perfetto, dove si completerà la visita con le dolci  Cucchitelle delle monache; i tetti della Chiesa del Carmine con la cappella segreta e un Cristo commovente, raggiungendo poi le campane. Dalla chiesa di San Nicolò La Latina (la più antica di Sciacca, esempio  concreto dello stile arabo normanno) si passerà al giardino segreto di Palazzo Licata Borsellino dove vi racconteranno dell’ova murina di Donna Beatrice.

 

Le residenze private

Riaprono le porte le residenze private: Casa De Cicco all’interno del cinquecentesco Palazzo Rabingallo, accoglie presepi, cimeli, mobili antichi e manufatti in ceramica siciliana, che saranno mostrati dai padroni di casa; e Casa Scaglione ricostruita nei dettagli come magione d’epoca dove è allestita una straordinaria mostra del Consorzio del Corallo che racconta la nascita e la lavorazione dei coralli venuti alla luce dai fondali dell’Isola Ferdinandea. Un filo raccolto dal Museo del corallo Nocito dove invece saranno esposte antiche stampe e preziosi gioielli antichi legati al racconto della Ferdinandea. Invece al Mudia scorreranno gli ex voto, quelli popolari in legno, e quelli nobili e intarsiati. Si entrerà anche alla Casa circondariale che era il chiostro del convento del Carmine, eretto nel XIII secolo dai Perollo e dai Carmelitani, da poco arrivati a Sciacca; e nelle antiche e sorprendenti grotte preistoriche del Caricatore che divennero le granaie, e ospitarono il famoso oro biondo che rese Sciacca uno dei quattro Vicariati in Sicilia, sede della Zecca.

 

Le passeggiate

 Si potrà partire alla ricerca degli antichi mulini a acqua, cercare le tracce del regista Pietro Germi che qui girò due film; andare in bici e salire in apetaxi e lanciarsi a rotta di collo tra i vicoli stretti e antichi; contare le icone nel quartiere dei marinai o cercare le nobildonne medievali.  La formula resta sempre quella del festival: basta programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0, acquistare i coupon on line e recarsi sul posto dove si verrà guidati alla scoperta dei luoghi. 

Prenotazioni  e info su www.leviedeitesori.com

 

 

 

la torre campanaria della chiesa di san Michele
Chiesa dello Spasimo, Sciacca
Sciacca
Il corallo di Sciacca
L'isola Ferdinandea - di Camillo De Vito

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