“Un romantico a Milano”: Gaia Manzini racconta Luciano Bianciardi

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Filippo Maria Battaglia

Nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di Sky TG24 dedicata ai libri, la scrittrice ricorda una delle grandi voci del Novecento italiano attraverso il suo rapporto con la città 

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"Un bohémien e un disadattato che ha saputo commuovere generazioni di lettori”. La definizione postuma incollata sull'immagine di Luciano Bianciardi recita più o meno così ed è una definizione sbrigativa e insidiosa insieme perché - se cristalizza la cifra inconfondibile di una delle grandi voci irregolari del nostro Novecento - al contempo la imprigiona nella cornice dell'icona, condannandola a una singolare vocazione all'esemplarità.

 

Bianciardi e Milano

"Anch'io amo poco quell'immagine", dice la scrittrice Gaia Manzini durante 'Incipit', la rubrica di Sky TG24, ricordando come "in realtà dai suoi libri emerga un animo innanzitutto romantico. Ed è quello l'aspetto che mi ha sempre attirato e piacuto moltissimo: una malinconia di fondo e, soprattutto, una ricerca di purezza che si declina anche nella sua straordinaria abnegazione al lavoro".

Al grande scrittore grossetano Manzini ha da poco dedicato un libro. Si intitola "A Milano con Luciano Bianciardi", è pubblicato dall'editore Perrone (pp. 136, euro 15) e ha il merito di restituirne la grandezza e la complessità proprio attraverso il rapporto (controverso e irrisolto) con la città. 

Capo Lilybeo, a Marsala, dove  l'11 maggio 1860 sbarcò Garibaldi con i suoi "Mille". ANSA/FRANCO LANNINO

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