È uno dei personaggi femminili più noti della storia contemporanea italiana. A lei e al suo mito è dedicata una biografia pubblicata da Adelphi. La sua autrice a Sky TG24: “La sua invenzione più in anticipo sui tempi fu il culto della personalità, l’inconfondibile genio di 'essere famosa per essere famosa'"
La didascalia depositata nei nostri ricordi scolastici recita più o meno così: una donna di grande bellezza in grado di soggiogare grazie al suo fascino Napoleone III, contribuendo a metà dell'Ottocento alla causa dell’indipendenza italiana.
Virginia Oldoini è la contessa più nota della nostra storia. Una "seduttrice seriale", che in un torno di anni riesce ad abbagliare le corti di mezza Europa, trasformandosi in una sorta di prototipo di star moderna, utilissima all'intricata trama unitaria imbastita da Cavour.
"L'inconfondibile genio di essere famosa per essere famosa"
A lei, e alla costruzione del suo mito, Benedetta Craveri ha di recente dedicato un libro. Si intitola "La contessa", l'ha pubblicato Adelphi e ha il merito di rievocare con grande garbo narrativo una storia personale di incredibile fascinazione, peraltro grazie a una consistente serie di documenti inediti.
"Il vero talento della contessa di Castiglione, e la sua invenzione più in anticipo sui tempi, fu il culto della personalità, l’inconfondibile genio di 'essere famosa per essere famosa'", racconta Craveri durante 'Incipit', la rubrica di Sky TG24 dedicata ai libri, prima di ripercorrerne l'infanzia trascorsa a Firenze, il matrimonio, la relazione con Napoleone III fino agli ultimi anni trascorsi a Parigi, segnati da un'uscita di scena anche qui magistralmente orchestrata per accrescere il mito di sé.