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La Madonna Sistina di Raffaello rivive a Piacenza

Lifestyle

Sabrina Rappoli

La pala d’altare (ora conservata a Dresda) fu commissionata per il complesso monastico di San Sisto e oggi rivive virtualmente grazie a uno straordinario allestimento fatto di video proiezioni, filmati, ricostruzioni computerizzate

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La dipinse Raffaello, per i benedettini cassinesi di un monastero dal patrimonio consistente. La pala d’altare conosciuta come Madonna Sistina, fu esposta dal 1514 nella loro chiesa di Piacenza, dedicata a San Sisto e a quei tempi appena riedificata su progetto dell’architetto Tramello. Quell’opera, ora, rivive virtualmente grazie a uno straordinario allestimento, fatto di video proiezioni, filmati, ricostruzioni computerizzate.

Installazioni immersive e contenuti inediti

L’occasione è buona anche per visitare il monastero, il suo intero complesso, il patrimonio artistico che contiene, a partire dall'appartamento dell'abate, per la prima volta aperto al pubblico.

Si snoda da qui un allestimento museale che racconta il monastero, dalla fondazione imperiale nel IX secolo alle ristrutturazioni dell'età moderna. Un percorso che mette in luce i rapporti, talvolta complessi, che contrapposero per tutto il Medioevo il potere religioso e quello politico: il primo incarnato dal vescovato piacentino, il secondo dal monastero. Un confronto che avrebbe condizionato tutto il successivo sviluppo urbanistico della città. La visita a San Sisto e alla virtuale Madonna Sistina, rappresenta un viaggio nel tempo e nella Storia dell’Arte, arricchito da installazioni immersive e contenuti inediti, per scoprire o riscoprire, la vicenda di una delle opere più conosciute al mondo.

La madonna Sistina icona pop per Fiorucci, Dalì e Warhol

Gli angioletti ai piedi della Vergine sono una delle immagini artistiche più iconiche, riprodotti più volte, sino a ritrovarsi stampati sulle T-Shirt indossate dai più giovani, o citate dai maestri Dalì e Warhol.

L'opera fu voluta da Papa Giulio II ora è conservata a Dresda

Raffaello ottenne l’incarico di dipingere la Pala della Madonna Sistina da Papa Giulio II, nel 1512; l’opera – che ora è conservata a Dresda - rimase a Piacenza fino al 1754, quando fu ceduta dai monaci piacentini al Grande Elettore Augusto III di Sassonia per l’importo di 25.000 scudi romani.