Dedicata al rapporto del fumettista italiano con il capoluogo ligure, è pensata come un nuovo numero della rivista in cui il marinaio apparve la prima volta: la 'Sgt. Kirk'. Ogni sala è dedicata a un tema o a un periodo particolare dell'artista: dagli indiani d'America del XVIII secolo al periodo in Abissinia durante l'occupazione italiana
La prima avventura del marinaio antieroe per eccellenza si intitolava: ‘Una ballata del mare salato’. Venne pubblicata a luglio del 1967, nel primo numero della rivista ‘Sgt. Kirk’. L’editore era il genovese Florenzio Ivaldi e per leggere la prima storia di Corto Maltese del fumettista Hugo Pratt bastavano 500 lire. Da oggi fino al 20 marzo 2022, quella Genova che ha visto la nascita del marinaio lo ricorda con una mostra a Palazzo Ducale dal titolo: ‘Hugo Pratt, da Genova ai mari del Sud’.
Un nuovo numero di 'Sgt. Kirk'
Dedicata al rapporto dell’artista italiano con il capoluogo ligure, presenta un catalogo pensato come fosse un nuovo numero della ‘Sgt. Kirk’: il 63. Per l’occasione, grazie ai collezionisti argentini Guillermo Parker e Aldo Pravia, verrà pubblicata anche una storia mai letta in Europa: ‘La giustizia di Wahtee’, pubblicata su Super Misterix nel maggio del 1955. Nella mostra si possono vedere le tavole del periodo argentino di Pratt e quelle più rappresentative del suo immaginario: donne seducenti, ribelli, indipendentisti, indiani, boschi e praterie delle indimenticabili atmosfere di Wheeling e Ticonderoga.
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Dagli indiani d'America al periodo in Abissinia
Ogni sala è dedicata a un particolare tema o periodo della carriera del fumettista italiano. Si passa dai riferimenti alla sua formazione letteraria, alle donne che hanno rappresentato i caratteri più seducenti delle sue avventure passando per Venezia e l’Argentina. In una zona i visitatori saranno immersi negli studi che Pratt ha dedicato agli indiani del nordest americano del XVIII secolo, protagonisti del suo ultimo acquerello e dei suoi primi disegni d’infanzia, mentre in un’altra potranno vivere le storie ambientate in Abissinia (Etiopia) durante il periodo dell’occupazione italiana. Presenti anche alcune foto scattate da Elisabetta Catalano che ritraggono l’artista intento a disegnare il suo Corto Maltese, quel marinaio icona di libertà, di rispetto per le differenti culture e di apertura verso gli altri.