Una collezione vasta, oltre duecento opere, da Picasso a Kandinskij, da Pistoletto a Merz, da Vezzoli ad Ai WeiWei. Lavori acquistati in giro per il mondo da Helga de Alvear, gallerista molto conosciuta nel mondo dell'Arte Contemporanea
“L’Arte è un diritto e una necessità”. Con questo spirito, Helga de Alvear, gallerista tedesca di fama internazionale, ha dato vita al museo d’Arte contemporanea che porta il suo nome. In Estremadura, a Càceres, nella Spagna occidentale, ha raccolto i circa 200 pezzi della sua collezione in un edificio bianco di tremila metri quadrati, su quattro livelli, disegnato dall’architetto spagnolo Emilio Tuñon. Un luogo inondato dalla luce, che dialoga perfettamente con le vestigia medievali della città.
Dall'amore per uno spagnolo è nato l'amore per la Spagna
Classe 1936, Helga è arrivata in Spagna per amore, quando aveva 21 anni. Il cognome che porta è quello del marito, un architetto scomparso una decina d’anni fa. Insieme hanno condiviso la vita e la passione per l'Arte, insieme hanno viaggiato e collezionato opere, per lo più contemporanee, eccezion fatta per una delle prime edizioni dei Capricci di Goya.
In tempi di pandemia aprire un museo è un segnale di speranza
In tempi di pandemia, quando le forme d’arte sono in grave sofferenza, l’apertura di questo museo è un segno di speranza. Un’istituzione nata da un accordo fra pubblico e privato, fra le amministrazioni locali e la fondazione Helga de Alvear.
Un museo semi-permanente, potremmo definirlo. Per un anno resteranno esposte duecento opere, da Picasso a Kandinskij, da Joseph Beuys e Dan Flavin; poi Gordillo, Tápies, Carmen Laffón e le fotografie di Candida Hofer e Axel Hutte; inoltre artisti recenti come Santiago Sierra, Ignasi Aballì e Cristina Iglesias; ancora Pistoletto, Merz, Vezzoli, Spalletti, per citare gli italiani. Ai WeiWei, invece, sarà qui con la sua lampada in via definitiva, in attesa che ancora nuovi pezzi vadano ad ampliare il museo.
Tra gli artisti valorizzati da Helga anche Ai WeiWei
La signora Helga de Alvear è anche una talent scout. Con la sua galleria nel cuore di Madrid, negli anni ’90, ha dato visibilità ad artisti che sono diventati dei veri protagonisti dell’Arte del nostro tempo: su tutti Ai WeiWei, all’epoca un giovane emergente. Non è sempre facile trovare una città che abbia voglia di accogliere una collezione privata. La signora Helga ha vagato in lungo e in largo per la Spagna, alla ricerca di qualcuno che volesse esporre le sue opere. Alla fine ha trovato proprio a Càceres la patria giusta per il suo museo: un successo imprenditoriale, un impulso per il turismo.