Le icone di Iulian Rosu nella chiesa dei SS Nereo e Achilleo a Milano

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Sabrina Rappoli

Il tratto vigoroso unito a un cromatismo fresco, permettono a Iulian Rosu, artista rumeno che ha studiato e si è formato nel suo Paese, di dare vita a interessanti soggetti religiosi della tradizione cristiano-bizantina

Nella chiesa dei SS Nereo e Achilleo, a Milano. E’ qui che l’artista rumeno Iulian Rosu sta realizzando 12 enormi icone, di 20 mq ciascuna, sui temi dell’Avvento e della Quaresima.

Iulian Rosu è nato il 6 novembre del 1975 a Braila e si è laureato a Bucarest presso la Facoltà Teologica Ortodossa, con specializzazione in Teologia e Pittura sacra. Dall’incontro con Dan Mihail Ivanovici (direttore dell’Istituto Rumeno di Restauro), è nata la sua predilezione per la tecnica dell’affresco, che il giovane Iulian ha approfondito, affinandola a mano a mano.

Tratto vigoroso e cromatismo fresco

Alcune sue icone sono esposte in chiese e abitazioni private, in Italia e in Inghilterra, così come in Georgia e negli Stati Uniti. Il suo tratto è vigoroso e cromaticamente molto fresco, la sua tematica artistica è compresa per lo più nel solco della grande tradizione cristiano-bizantina.

Il motore del progetto nella Chiesa dei SS Nereo e Achilleo è il parroco, Don Luigi Panzeri, convinto che dalla pandemia si esca con la Bellezza: declinata nell’Amore per il Prossimo, per il Cristo e – in questo caso – anche per l’Arte.

Quattro icone hanno già trovato posto sulla grande parete della chiesa, precedentemente spoglia, le altre sono in corso d’opera.

Trecentocinquanta rossi d'uovo e pigmenti particolari

La tecnica usata in questo caso da Iulian prevede l’utilizzo di oltre 350 rossi d’uovo e una serie di pigmenti rarissimi, che conferiscono alle opere una luce e una colorazione particolari.

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