Crisi della ristorazione, i messaggi di Davide Oldani e Iginio Massari

Lifestyle
©Getty

Due imprenditori, due grandi rappresentanti del settore della ristorazione e della pasticceria. Davide Oldani e Iginio Massari ci parlano della crisi della ristorazione e dei problemi della riapertura. “Un pensiero per chi ha sofferto ma 3 mesi non possono intaccare le attività costruite con sacrificio” racconta Oldani. “Tutti dobbiamo darci la forza e il coraggio di vincere” sottolinea Massari  

Davide Oldani, milanese, chef stellato e ambasciatore della cucina italiana nel mondo. Iginio Massari, bresciano, Maestro Pasticciere e pronto ad aprire un nuovo ristorante a Verona. Due grandi esponenti del settore della ristorazione e della pasticceria italiana e internazionale che vivono in prima persona il momento di crisi per la chiusura imposta dall’emergenza coronavirus e che, allo spesso tempo, esprimono il loro ottimismo e la necessità di guardare in avanti affinché si possa tornare a dare il meglio ai propri clienti.

 

OLDANI E LA SUA NOTIZIA IN ANTEPRIMA

Lo abbiamo appena deciso quindi ve lo dico in anteprima, svela Oldani a Sky Tg24. Il mio ristorante aprirà il 4 giugno. Non abbiamo ancora riaperto perché abbiamo deciso di prenderla con un po’ più di calma, per arrivare pronti e per dare più tranquillità ai nostri ospiti. Abbiamo deciso così prima per la tutela dei nostri collaboratori, dei ragazzi che lavorano in questa attività, e poi di riflesso per la tutela degli ospiti che verranno ad alimentare il nostro grande progetto.
 

Oldani, come si può riorganizzare il vostro settore?
 

Sicuramente ci sono tante riflessioni da fare. Provo a vedere in maniera più ottimistica la situazione, vorrei prendere uno spunto dal fatto che questi tre mesi ci hanno segnato molto. Alcuni di più, altri meno. Nel senso per quelli che sono andati oltre, per i familiari di queste persone. Per cui un pensiero va messo sotto questo punto di vista. Devo dire però che tre mesi così intensi non possono andare ad intaccare le attività che hanno funzionato per tanti anni. L’attività di Igino Massari, la mia attività che sono state costruite con tanto sacrificio prima con un’idea moderna che però sta nella tradizione del risparmio di una famiglia, nell’essere coerenti con quello che si fa. Credo che ci insegnerà molto questa pandemia. Questo periodo così intenso ci ha toccato molto, ma altrettanto ne sapremo venir fuori proprio perché mi viene da dire: tre mesi non possono cambiare una vita. Io ho 52 anni, non possono rovinarmi tutto.

L'OTTIMISMO DI IGINIO MASSARI

Anche Iginio Massari ha raccontato a Sky Tg24 l’esperienza che sta vivendo in questo periodo. Con il sorriso e un pizzico di ironia risponde “con incoscienza!” alla domanda sul suo ottimismo nell’aprire una nuova attività a Verona. Dalle parole del Maestro Pasticciere traspare anche una forma velata di protesta quando parla dell’eccessiva rigidità delle regole da rispettare che, dice Massari, trasformano gli operatori dell’ospitalità in operatori ospedalieri.

 

Massari, con l’apertura di un nuovo punto a Verona dà un segnale di grande ottimismo?
 

O di incoscienza! Dipende dal punto di vista. C’è una grande differenza tra il dire e il fare e quello che si può fare. E quello che si può fare cercano sempre di ignorarlo, perché mettono tutto nel calderone. In queste attività che sono governate soprattutto dal cliente, sia in pasticceria che nella ristorazione, da operatori dell’ospitalità ci siamo trasformati in operatori ospedalieri. E non è bello da vedere. All’inizio i dipendenti erano 127. Ora solo il 25% lavora, perché una cosa molto importante viene trascurata: si impiega molto più personale per fare molto meno. Ci sono delle leggi che pongono vincoli enormi a giusta ragione o non a giusta ragione. Perciò i posti aumentano a dismisura e organizzare qualcosa per far godere il cliente e di non farlo sentire in una zona ospedaliera è un problema molto forte.  Spero di avere presto ancora con me tutti i miei dipendenti. Anzi aumenteranno con l’apertura di Verona. E vorrei dire che non ci fermiamo. Io non credo che un virus, che è qualche cosa di piccolissimo, possa governare l’intera umanità.
 

Qual è il suo messaggio per il futuro?
 

Tutti dobbiamo darci, per le competenze che abbiamo, la forza e il coraggio di vincere a spada tratta. Ovviamente la parte più importante cadrà sui medici, con una medicina sensata e non governata dalla stupidità. E senz’altro in breve tempo a breve tempo riconquisteremo lo spazio che abbiamo perduto.

Lifestyle: I più letti