
Il calo delle attivazioni ha coinvolto il Nord del Paese (-9,5%) e in misura maggiore il Centro (-12,2%), mentre nel Mezzogiorno si assiste a una lieve diminuzione.
Tra agosto e settembre le assunzioni sono calate del 7,1%. Considerando le trasformazioni a tempo indeterminato, pari a poco più di 163 mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro, infatti, raggiunge i 2 milioni e 987 mila, il 7,1% pari a 229 mila contratti in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019. E' quanto si legge sul sito del ministero del Lavoro che riporta le Comunicazioni Obbligatorie registrate nel terzo trimestre .
Il calo delle attivazioni ha coinvolto il Nord del Paese (-9,5%) e in misura maggiore il Centro (-12,2%), mentre nel Mezzogiorno si assiste a una lieve diminuzione tendenziale pari allo 0,7%. In generale il calo delle assunzioni investe in misura maggiore la componente maschile (-7,4%) rispetto a quella femminile (-6,8%). Tra i settori più in difficoltà quello dell'Industria (-13,7%), all'interno del quale si registra una riduzione maggiore per l'Industria in senso stretto (-19,3%).
I lavoratori interessati da nuove attivazioni sono pari a 2 milioni e 261 mila: in percentuale -1,9% (pari a -44 mila unità) rispetto al terzo trimestre del 2019. Le attivazioni dei contratti di collaborazione, infine, calano invece del -8,5% portandosi a un valore simile a quello riscontrato per l'apprendistato.