Ammortizzatori, Naspi e politiche attive in legge Bilancio

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Allo studio del governo anche ‘una proposta di staffetta generazionale’ collegando un nuovo ingresso al part-time del lavoratore anziano cui riconoscere i contributi figurativi o un’indennità

Si apre il cantiere tra governo e sindacati sulla riforma degli ammortizzatori e il varo di interventi di politiche attive. Un cantiere atteso con cui si potrà traguardare, per l'esecutivo e le parti sociali al tavolo con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, la crisi e l'emergenza sanitaria in corso e restituire al mercato del lavoro strumenti di maggior equilibrio. Il tempo stringe ed il governo, dunque, ha annunciato l'intenzione di accelerare il lavoro per poter presentare nella prossima legge di bilancio sia un pacchetto di interventi e di investimenti sulle politiche attive che un primo intervento di 'correzione' della Naspi. Solo al termine di questo lavoro, si procederà all'esame della riforma degli ammortizzatori sociali, "strutturale ed universale" come ribadito ancora da Catalfo. Già domani, giovedì 12, toccherà ad un nuovo incontro tecnico cominciare a mettere a fuoco gli interventi più urgenti.


Naspi, dunque, al centro dell'attenzione del governo che vorrebbe, come spiegato ai sindacati dallo stesso ministro, mettere mano ad una eliminazione del ‘decalage’ con cui si taglia l'importo dell'assegno, già mediamente al di sotto dell'ultimo stipendio percepito, del 3% al mese dal 4° mese in poi, ma "collegandola strettamente a percorsi di formazione e di accrescimento delle competenze, con una condizionalità stringente in modo tale che anche il lavoratore sia incentivato a frequentare questi percorsi", spiega. E ribadisce : "togliamo il decalage rendendo obbligatorio il passaggio attraverso un percorso di formazione. Questo ci potrebbe consentire di avere un lavoratore più competente e di collegarlo anche a finanziamenti europei che riguardano strettamente la formazione le politiche attive del lavoro".


E allo studio del governo anche "una proposta di staffetta generazionale" collegando un nuovo ingresso al part-time del lavoratore anziano cui riconoscere i contributi figurativi o un’indennità. "Stiamo studiando una formula ", aggiunge ancora Catalfo. L'obiettivo, dice ancora, "è di avere uno strumento non solo per le grandi aziende ma anche uno strumento utilizzabile delle piccole, piccolissime e micro imprese". Al centro del nuovo cantiere di fatto già aperto con le parti sociali anche il rafforzamento dei servizi per l'impiego. "Per il rafforzamento dei servizi per l'impiego abbiamo già stanziato nel 2019 importantissime risorse ma le Regioni sono parecchio in ritardo sui bandi regionali anche a causa della pandemia", ha spiegato ancora Catalfo che ha ricordato il piano di rafforzamento varato sulle risorse umane "che ha portato 11.600 lavoratori in più presso i centri impiego, che così sono passeranno da 8mila a circa 20mila".

I commenti dei sindacati

Soddisfatti i sindacati per questo primo giro di tavolo. "bene l'avvio del confronto sulle politiche attive", commenta il leader Cgil, Maurizio Landini che condivide l'accelerazione del governo per interventi "di politiche attive già in legge di Bilancio" anche se annota ancora "il lavoro non si crea solo con le politiche attive: servono investimenti pubblici e privati per generare nuova e buona occupazione".


Per la Cgil, la riforma degli ammortizzatori dovrà essere "universale, solidale, inclusiva su base assicurativa" ed è centrale “la qualificazione delle competenze dei lavoratori e di chi deve reinserirsi nel mercato del lavoro: per questo è necessario prevedere un piano nazionale di formazione quale diritto soggettivo e rafforzare lo strumento del fondo nuove competenze”. E positivamente commenta l'apertura del confronto anche la Cisl. “E’ importante”, dice il leader, Annamaria Furlan, che al governo chiede di inserire subito in manovra “il ripristino dell’assegno di ricollocazione per i percettori di Naspi, l’estensione della durata della DisColl e della Naspi, con l’eliminazione del decalage, massicci investimenti sui contratti di solidarietà difensivi ed espansivi, rafforzando questo strumento economicamente, rendendolo più appetibile per le imprese con programmi incentivati di riduzione dell’orario di lavoro”.


Bene anche per la Uil di Pierpaolo Bombardieri che sollecita per questo il governo ad "avviare un confronto al livello europeo per ottenere la riconferma e il rifinanziamento del programma Sure". Confindustria non si sbilancia in commenti sull'incontro con il governo ma ribadisce le proprie proposte già illustrate a luglio: un "profondo ridisegno delle politiche attive" e un assegno di ricollocazione "strutturale e obbligatorio", sintetizza il vicepresidente con delega alle relazioni industriali, Maurizio Stirpe. "Bisogna rafforzare i processi che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e attivare gli strumenti necessari per potenziare l’occupabilità", e occorre "incentivare la collaborazione tra l’Anpal e le agenzie private per il lavoro, considerando che anche i fondi interprofessionali possono dare un importante contributo", ha spiegato.

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