Federalberghi-sindacati, turismo in crisi

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Le parti sociali hanno sottoscritto un appello comune rivolto a governo e Parlamento per sollecitare l’adozione di misure straordinarie a sostegno dell’occupazione nel settore

Federalberghi e le altre organizzazioni di rappresentanza datoriali e sindacali del settore turistico, allarmate dalla crisi che attanaglia il turismo italiano – comparto che vale il 13% del Pil - hanno sottoscritto un appello comune rivolto a governo e Parlamento per sollecitare l’adozione di misure straordinarie a sostegno dell’occupazione nel settore. "Un patrimonio di professionalità e di capacità imprenditoriali maturato da generazioni di persone che hanno lavorato in uno dei settori cruciali della nostra economia, rischia di essere spazzato via definitivamente nel volgere di poche settimane", osserva Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.


"Occorre che governo e Parlamento -spiega ancora Bocca- agiscano rapidamente per rifinanziare gli ammortizzatori ma anche per porre le basi della ripresa con misure coraggiose di sgravio del costo del lavoro e di finanziamento delle attività che sono ripartite o stanno per farlo. Il tempo stringe, in autunno sarebbe già troppo tardi”.


Gli ultimi dati messi a disposizione dall’Inps – relativi al mese di maggio – quantificano in 137 milioni di ore, spiega la nota, il ricorso all’integrazione salariale per alberghi e ristoranti. Molte imprese hanno già esaurito la 'dote' di 18 settimane di integrazione salariale e stanno riscontrando gravi difficoltà nella gestione dei rapporti di lavoro. Negli anni scorsi il settore ha occupato, nei mesi estivi, 1.430.000 persone, di cui 730mila con contratti a termine. Si tratta di profili professionali che, in mancanza di interventi urgenti, avranno difficoltà ad essere riassunti o verranno riassunti per un periodo più breve, conclude la nota.

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