Indagine tra 29 gennaio e 14 maggio, flessione maggiore in primo semestre (-25,8%)
Nel 2020 il fatturato delle imprese dovrebbe calare di circa il 7%, dopo aver ristagnato nel 2019. La flessione sarebbe concentrata nel primo semestre (-25,8%) e più forte per le imprese operanti nel commercio, nel comparto alberghiero e della ristorazione (-37,5%) e in quello del tessile, abbigliamento, pelli e calzature (-32,2%). La contrazione dell’occupazione attesa nel 2020, pari all'1,3%, è molto contenuta in confronto a quella attesa delle vendite, presumibilmente a causa dell’ampio ricorso alla cassa integrazione guadagni. E' quanto stima la Banca d'Italia in base ai dati rilevati in un'indagine svolta tra il 29 gennaio e il 14 maggio, periodo caratterizzato dalla diffusione dell’epidemia di Covid19 e dalle misure di contenimento varate dal governo.
Secondo le imprese sondate, spiega Bankitalia, "l'emergenza sanitaria ha prevalentemente comportato una forte flessione della domanda, soprattutto interna, per beni e servizi. Le difficoltà finanziarie, riportate diffusamente ma ritenute meno rilevanti di quelle derivanti dal calo delle vendite, sono riconducibili ai ritardi nella riscossione dei crediti e alla necessità di sostenere le spese correnti".
Nel 2019, prosegue l'istituto di via Nazionale, "la produzione delle imprese edili con almeno 10 addetti ha accelerato, trainata dal positivo andamento di quelle impegnate nella realizzazione di opere pubbliche; ne ha beneficiato anche l’occupazione, per la prima volta stabile dal 2006. Sia la produzione sia l’occupazione tornerebbero tuttavia a calare nel 2020".