P.A., sindacati: al via stato di agitazione

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Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa hanno proclamato lo stato di agitazione nei comparti delle Funzioni Centrali, Locali e nella Sanità Pubblica per le troppe incertezze sul fronte dei rinnovi contrattuali e delle politiche occupazionali

Troppe incertezze sul fronte dei rinnovi contrattuali e delle politiche occupazionali relative al pubblico impiego e troppe le le carenze in legge di Bilancio: per questo da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa proclamano lo stato di agitazione nei comparti delle Funzioni Centrali, Locali e nella Sanità Pubblica. E' quanto si legge in una nota. Uno stato di agitazione per rivendicare, si legge, adeguate risorse economiche per il rinnovo dei contratti per il triennio 2019-2021, al netto della stabilizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale e dell’elemento perequativo, insieme ad un necessario stanziamento per finanziare un nuovo sistema di classificazione del personale. 

Serve un piano straordinario di assunzioni 

Sul fronte del ricambio generazionale, invece, i sindacati chiedono un piano straordinario di assunzioni, insieme a interventi per gli idonei e alla proroga delle procedure di stabilizzazione previste dalla legge Madia. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa rivendicano, tra le altre cose, anche la rimozione dei vincoli imposti alla contrattazione integrativa unilateralmente da parte del Mef relativamente alla percentuale di destinatari delle progressioni economiche orizzontali e la restituzione della piena autonomia della contrattazione al riguardo. Su quest'ultimo punto, spiegano ancora, i sindacati “hanno deciso di procedere con delle diffide formali poiché dai confronti sin qui avuti non vi è alcuna certezza di una risoluzione che assegni alla contrattazione le titolarità di tradurre e applicare le previsioni normative che non fissano alcuna soglia”.

 

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