Jurassic Park, le curiosità sul capolavoro di Steven Spielberg

Spettacolo
Jurassic Park uscì per la prima volta nelle sale cinematografiche l'11 giugno del 1993 (foto: Getty Images)
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In occasione del 26esimo anniversario dall'uscita della pellicola nel 1993, ecco alcuni dei retroscena sul cast e altri particolari del film: dalla creazione dei dinosauri fino alle scelte scenografiche

Jurassic Park, capolavoro di Steven Spielberg, compie 26 anni. Il film è infatti uscito nelle sale cinematografiche per la prima volta l'11 giugno del 1993. Ecco alcune curiosità sulla pellicola, dal cast fino alle scelte scenografiche, passando per la creazione dei dinosauri e per altri aneddoti relativi alla sceneggiatura.

I "duelli" per la scelta del cast

Furono diversi i ballottaggi nella scelta degli attori protagonisti di Jurassic Park. Harrison Ford, ad esempio, avrebbe dovuto vestire i panni del paleontologo Alan Grant, ma rifiutò l'offerta della produzione, che virò sull'attore neozelandese Sam Neill. Per il ruolo della collega di Grant, Ellie Sattler, anch'essa scienziata e paleobotanica, vennero prese in considerazione diverse attrici, da Sandra Bullock, a Gwyneth Paltrow, passando per Julianne Moore (che avrebbe poi recitato nel sequel "Il mondo perduto"). Alla fine la spuntò Laura Dern che, secondo Entertainment Weekly, sarebbe stata convinta dall'attore Nicolas Cage ad accettare la proposta. Prima di Jeff Goldblum, in lizza per intepretare il matematico Ian Malcolm ci fu invece Jim Carrey. Per la parte di John Hammond, il miliardario creatore del Jurassic Park, Spielberg si rivolse inizialmente a Sean Connery, con il quale aveva già lavorato in "Indiana Jones e l'ultima crociata". Al rifiuto dell'ex 007, il regista virò su Richard Attenborough.

La realizzazione dei dinosauri

Per creare i dinosauri Spielberg e il suo staff seguirono due strategie: alcuni vennero realizzati con robot ricoperti di pelle in lattice, per altri ci si servì della tecnologia digitale. Si dice, però, che questa seconda tecnica non convinse inizialmente il regista. Almeno fino a quando non vide con i suoi occhi una dimostrazione della resa digitale del T-Rex. Per rendere ancora più realistiche le sue "creature", inoltre, Spielberg si affidò alla consulenza di John Horner, uno degli scienziati più famosi dell'epoca, al quale secondo molti sarebbe stato ispirato il personaggio di Alan Grant. La volontà sarebbe stata quella di ricostruire i dinosauri nel rispetto delle conoscenze scientifiche dell'epoca. Anche se in molte scelte sulle veridicità della rappresentazione degli animali prevalsero comunque l'aspetto "spettacolare" e le esigenze registiche.

Teorie poco scientifiche

L'idea di riportare in vita creature preistoriche, alla base di Jurassic Park, è stata smentita nettamente dalla scienza a più riprese. Secondo uno studio condotto dalla Murdoch University, infatti, il Dna non potrebbe sopravvivere per più di 6,8 milioni di anni. Ma i dinosauri appartengono a un'epoca molto più remota, per cui questa scoperta escluderebbe categoricamente la possibilità paventata nel film di Spielberg. Anche l'idea di estrarre del sangue da una zanzara intrappolata nell'ambra è solo una finzione cinematografica e, al momento, pura fantascienza. Ad oggi, l'unico Dna estratto con successo è stato quello degli uomini di Neanderthal e di mammut, ma i fossili di dinosauri sono più antichi di milioni di anni. Aspetto, questo, che escluderebbe la possibiità di ritrovare del materiale genetico integro in questo modo.

La scena del bicchiere e i "suoni" del T-Rex

La celebre scena del bicchiere d'acqua che vibra all'approssimarsi del T-Rex sarebbe stata una delle più complesse da girare. L'idea nacque quasi in maniera estemporanea mentre Spielberg stava ascoltando in macchina gli Earth, Wind & Fire. Il regista avrebbe voluto riprodurre nel film la vibrazione dei bassi. Questo effetto fu ricreato sul set attraverso la vibrazione di una corda di chitarra posizionata sotto il bicchiere. Il suono del passo del T-Rex, invece, fu riprodotto registrando il rumore di una sequoia che si schianta a terra dopo essere stata tagliata. Siccome, poi, non è possibile sapere quale fosse il suono esatto del ruggito del tirannosauro, i tecnici lo crearono da zero, mescolando i versi di più animali realmente esistenti, tra i quali la tigre e piccoli di elefante.

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