Uscito nel 1969, diretto da Dennis Hopper e interpretato dallo stesso Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson, racconta il viaggio lungo gli Usa di due motociclisti a bordo dei chopper. Manifesto della controcultura, è accompagnato da un’indimenticabile colonna sonora
Il road movie per eccellenza, uno dei film simbolo della New Hollywood, ma anche uno dei capisaldi della contro-cultura di fine anni ’60. Easy Rider è uno dei capolavori della storia del cinema per motivi che travalicano il valore artistico ed è diventato un cult per intere generazioni. Uscito nel 1969, è stato scritto da Dennis Hopper, Peter Fonda e Terry Southern e diretto da Dennis Hopper. I protagonisti sono gli stessi Hopper e Fonda, oltre a Jack Nicholson (LE FOTO DI FONDA).
La trama
Il film racconta le vicende di Wyatt “Capitan America” (Peter Fonda) e Billy (Dennis Hopper) che dopo aver portato in Messico un carico di cocaina comprano due motociclette (dei chopper) e decidono di attraversare gli Usa dalla California alla Florida. La loro prima meta è New Orleans, in Louisiana, dove si svolge uno dei carnevali più famosi e caratteristici degli Stati Uniti. Il viaggio è segnato da incontri particolari, come quello con un hippie. O quello in cella, dopo un arresto, con un avvocato alcolista, George Hanson (interpretato da Jack Nicholson), che riesce a farli uscire di prigione. I due motociclisti danno quindi un passaggio al loro nuovo conoscente che verrà poi ucciso in un paesino dove si erano fermati per riposarsi. A New Orleans i due protagonisti vanno in un cimitero insieme a due ragazze e in una famosissima scena si dividono un acido e ne provano gli effetti spiacevoli. Ripartiti verso la Florida, i due motociclisti vengono affiancati da un furgone e le persone a bordo sparano, con un fucile, prima a Bill e poi a Wyatt. La simbolica scena finale mostra la moto di Capitan America che prende fuoco accanto al corpo senza vita di Wyatt. Una conclusione cupa che è stata interpretata come la fine del sogno hippie.
La colonna sonora
Easy Rider è accompagnato da una colonna sonora famosissima. Il tema cult è la canzone "Born to be Wild” degli Steppenwolf, sottofondo di una lunga scena dei protagonisti mentre sfrecciato in strada. Nella soundtrack uscita dopo il successo del film manca "The Weight” del gruppo The Band perché la Capitol Records non concesse i diritti. Altre canzoni di fine anni ’60 sono presenti, da “If 6 was 9” di Hendrix a “It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding)” di Bob Dylan, ma nella versione di Roger McGuinn. Proprio McGuinn e i suoi Byrds sono una parte fondamentale della colonna sonora: molti dei brani della soundtrack sono finiti nella raccolta dei Byrds “Ballad of Easy Rider”, tra cui la bellissima “Wasn't Born to Follow”.
Il successo di Easy Rider
Il film ebbe due nomination agli Oscar nel 1970: quella per la miglior sceneggiatura originale e quella per il miglior attore non protagonista a Jack Nicholson. A Cannes vinse il premio come miglior opera prima, mentre Nicholson portò a casa altre nomination per la sua interpretazione sia ai Golden Globe che ai Bafta. Il successo di pubblico e critica fu enorme: nella lista dell’American Film Institute dei migliori film americani di tutti i tempi è stato inserito all’84esimo posto.