Il Bolshoi di Mosca ospite alla Scala di Milano, “la cultura unisce”

Spettacolo

Chiara Ribichini

Nella foto Jacopo Tissi. Credit: Damir Yusupov

La prestigiosa compagnia di balletto in scena dal 7 settembre con La Bayadère e La Bisbetica domata. Il direttore Vaziev: “Nella politica ci sono processi diversi e non vorrei parlarne. Questo è un passo per conoscerci meglio e comunicare”. Sul palco l’italiano Tissi

Uno scambio tra due dei teatri più importanti al mondo. Un incontro tra due Paesi uniti in nome della cultura. La Scala di Milano apre il sipario al corpo di ballo del Bolshoi di Mosca che, dopo 11 anni di assenza, torna a esibirsi nel capoluogo lombardo dal 7 al 13 settembre. Una tournée che rientra nel quadro di un lungo e articolato rapporto di collaborazione e scambi culturali iniziato più di 50 anni fa, nel 1964.

“Nella politica ci sono processi diversi e non vorrei parlarne, ma la cultura ha sempre unito tutti e continua a farlo nonostante le turbolenze internazionali. Ci sono tante cose che riguardano sia la Russia che l’Italia, questo è un passo per conoscerci meglio e comunicare” ha sottolineato durante la conferenza stampa Makhar Vaziev, l’attuale direttore del corpo di ballo del teatro Bolshoi che prima di essere chiamato a Mosca, nel 2016, ha diretto per sette anni proprio la compagnia del teatro alla Scala. Ed è proprio lui a ricordare gli anni trascorsi a Milano: “La Scala mi ha insegnato tanto, sono molto grato a questo teatro che ha una grande storia. Sto provando un’emozione particolare. Ho fatto il giro delle sale, mi sento a casa. Non avrei mai immaginato di tornare qui con il Bolshoi. Ma lo dico con molta sincerità: la Scala è sempre la Scala e tale rimarrà”.

Dall’Ottocento ad oggi

Due i titoli scelti dal teatro moscovita per questa tournée, che fa parte del programma di “Russian seasons” (le “Stagioni russe”) promosso dal ministero della Cultura della Federazione Russa: La Bayadère e La Bisbetica domata. Balletto classico per eccellenza il primo, tra i capolavori di fine Ottocento che ancora oggi resta la massima espressione della danza accademica, un nuovo lavoro il secondo, creato appositamente da Jean-Christophe Maillot su musica di Dmitri Shostakovich per il corpo di ballo del Bolshoi nel 2014. Una scelta, come ha sottolineato una delle interpreti principali Olga Smirnova, che consente di mettere in evidenza l’evoluzione della compagnia moscovita rispetto al classico puro. “Io non faccio mai i complimenti ai danzatori, non fa parte del mio modo di lavorare. Ma quando li vedo ballare in La Bisbetica domata non riesco a non dire “bravi”. È uno dei rari casi in cui mi capita” ha confidato il direttore Vaziev, sottolineando che la coreografia è liberamente ispirata all’opera di Shakespeare. E su La Bayadère, balletto su musiche di Ludwig Minkus che vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877, ha aggiunto: “In questo caso la scelta è chiara, siamo una compagnia di balletto classico e noi balliamo il repertorio classico”. La versione che il Bolshoi porta alla Scala è quella firmata dal coreografo Yuri Grigorovich, dall’originaria di Marius Petipa.

Un italiano al Bolshoi

Tra le stelle del teatro moscovita che si esibiranno nei ruoli principali c’è anche Jacopo Tissi, unico italiano della storia ad essere entrato nella compagnia del Bolshoi, che proprio al Teatro alla Scala di Milano ha iniziato lo studio della danza classica fino ad arrivare al diploma per poi entrare nel corpo di ballo. Ventitré anni, originario della provincia di Pavia, appena promosso “solista principale”, è senza dubbio uno dei giovani talenti più promettenti a livello internazionale in questo momento. Nato e cresciuto alla Scala, Tissi torna dunque a esibirsi nel teatro che ha lasciato due anni fa. Sarà Solor, protagonista maschile in La Bayadère, nella recita del 10 settembre in coppia con la diciannovenne Alyona Kovalyov. La prima rappresentazione, quella del 7 settembre, è affidata a Svetlana Zakharova, prima ballerina del Bolshoi ed étoile del Teatro alla Scala di Milano, accanto a Denis Rodin. “Io qui sono a casa e questo mi aiuta ma sento una grande responsabilità perché ballo con la compagnia che è veramente la mia” ha sottolineato Zakharova. L’8 settembre saliranno sul palco Olga Smirnova con Semyon Chudin. A dirigere l’orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala Pavel Sorokin. Interpreti principali de La bisbetica domata saranno invece Ekaterina Krysanova con Vladislav Lantratov (11 e 13 settembre), Kristina Kretova e Denis Savin il 12. Il direttore sarà Igor Dronov, i musicisti quelli dell’Orchestra Verdi di Milano.

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