Negramaro, la "poesia rock" in scena a San Siro
SpettacoloDopo il successo di Milano, la band capitanata da Giuliano Sangiorgi si appresta a continuare il suo tour verso Roma, Pescara, Messina e Lecce. Date in cui sono attese circa 50mila persone a serata
I primi dieci anni negli stadi, per un concerto "dinamico"
I Negramaro tornano, quindi, negli stadi. E festeggiano i primi 10 anni dalla prima nota suonata nelle arene dello sport, iniziando da San Siro, dopo la data zero di Lignano Sabbiadoro. Suonano la loro musica, rigorosamente indi(e)pendente e a conduzione familiare, sui palchi più importanti d’Italia. Perché loro sono una famiglia. In tutto e per tutto. Dopo Milano, il gruppo salentino sarà, infatti, a Roma, Pescara, Messina e Lecce, per un tour da numeri importanti (circa 50 mila persone attese ogni sera). Ma soprattutto fatto di grandi interazioni con il pubblico, di racconto di emozioni e del reale. Dinamico, insomma. Proprio come amano definirlo loro, i sei amici salentini. Con una scaletta ricca di successi, vecchi e nuovi. Perché questa è l’autentica identità del gruppo. Sì, perché con i Negramaro ogni cosa è reale, descrizione del presente che contraddistingue ognuno di loro. E che li vede, sempre e comunque, protagonisti. "Il nostro concerto è una festa, ma è anche una riflessione di identità su quello che siamo, da sempre" tuona Giuliano Sangiorgi, cantante e leader della band salentina che, dal 1999, a suon di note, studio e fatica si fa largo nella musica italiana e internazionale. E la rappresenta nella sua eccezionalità.
"La musica è politica e noi la raccontiamo"
E cerca, anche di fare delle sue canzoni uno strumento di comunicazione, politica, come del resto si racconta in una delle loro canzoni, rigorosamente in scaletta, Per uno come me, che racconta le stragi del mare. Che, quasi, sono diventate parte della nostra quotidianità. "Con questa canzone vogliamo difendere un sogno, ovvero invecchiare sulla terraferma, un diritto di tutti e per tutti" ricorda ancora Sangiorgi, con il sostegno di tutto il gruppo. Una descrizione della realtà più vera degli ultimi anni.
Una scaletta densa di passato, presente e futuro, con un ricordo "speciale"
Lo stadio si accende sin dall’inizio, quando si sentono le prime note di Fino all’imbrunire. Un problema al sistema audio, successo qualche istante dopo l’inizio di Ti è mai successo non impedisce, però, al gruppo di coinvolgere il pubblico. E di trasformare qualche momento di difficoltà in energia pura. Proprio in quel momento è uscita la vera indole del gruppo: rock, energica, come pochi sanno fare. In grado di “trasformare” un problema in energia. Da lì, solo un tripudio di emozioni (e nessuna difficoltà tecnica): La prima volta, Estate (con un nuovo arrangiamento), Sei tu la mia città, Il posto dei Santi, Mi basta, Amore che torni, Attenta, Parlami d’amore, Per uno come me, L’Amore qui non passa, Solo per te, Solo3Minuti, Sei, Lo Sai da qui, Tutto qui accade, L’immenso, Via le mani dagli occhi, Ci sto pensando da un po’. E poi Senza fiato, duetto virtuale con Dolores O’Riordan, cantante dei Cramberries scomparsa lo scorso 15 gennaio. "Dolores, Milano è per te" urla Sangiorgi tra gli applausi. Prima di iniziare Meraviglioso, di Domenico Modugno, seguito da Mentre tutto scorre. Nuvole e lenzuola chiude un concerto energico anzi: dinamico, proprio come l’hanno definito i Negramaro. Uno spettacolo che ha visto protagonista assoluta la musica, aiutata da effetti speciali e video di ultima generazione. E poi i fan, sempre presenti e sempre pronti a cantare ogni strofa. Insomma: è proprio un amore che torna, sempre. Per tutti e con tutti.