L'étoile ha debuttato sul tavolo rosso simbolo del balletto di Béjart: 16 minuti di una danza sensuale che gli regalano l'ennesimo trionfo. E a Sky TG24 dice: "Ora devo trovare un altro sogno da realizzare". L'INTERVISTA INTEGRALE - BACKSTAGE
È un sogno che si realizza. Così Roberto Bolle descrive la sua prima volta sul celebre tavolo rosso simbolo del Bolero firmato dal coreografo Maurice Béjart. Una prima volta (FOTO) andata in scena al Teatro alla Scala di Milano. “Ho sempre voluto interpretare questo ruolo perché ha una forza, una carica anche sensuale, erotica, così forte e diversa da tutti quelli che sono gli altri ruoli del balletto classico e contemporaneo”.
Alla Scala una serata evento
Un ruolo, quello del protagonista di Bolero, che negli anni ha reso celebri tanti danzatori, sia uomini che donne. Come Luciana Savignano, presente in sala. “Il fatto che possa essere interpretato sia da un uomo che da una donna è qualcosa di incredibile. Su quel tavolo sale quasi un animale. Un’essenza. Non siamo più noi ma è qualcosa che ha una forza completamente diversa. La sensazione fisica e mentale che si prova una volta saliti su quel tavolo è indimenticabile già dalla prima prova”. E indimenticabile è anche la serata andata in scena al Teatro alla Scala. “Una creazione sulla decima di Mahler (firmata dalla coreografa canadese Aszure Barton, ndr), Petite Mort di Kylian e Bolero di Bejart è una serata straordinaria. Petite Mort è la poesia della danza”.
Bolle e il sogno del Bolero
Tanti gli applausi per tutto il corpo di ballo del Teatro alla Scala e per l’orchestra diretta da David Coleman in una serata evento che si è chiusa con un’ovazione di oltre dieci minuti per Roberto Bolle e il suo Bolero. L’ennesimo trionfo dell’étoile che guarda già avanti.
“Bolero è un mio sogno ed è stato un mio sogno per tantissimo tempo. Sono almeno 20 anni. Ora che questo sogno si realizza devo trovarne un altro. Non sono ancora preparato”.