I primi 12 mesi dell'esecutivo a guida FdI, in campo economico, sono stati segnati dalla stretta a due provvedimenti "bandiera" dei governi precedenti: il reddito di cittadinanza e i bonus edilizi. Il Governo Meloni ha messo in campo aiuti alle famiglie contro caro-vita e caro-bollette, e ottenuto le sperate modifiche al PNRR. Gli interessi sul debito pubblico sono saliti a livelli record e l'esecutivo cerca nuove risorse, anche nel campo delle privatizzazioni
- Il Rdc, misura di contrasto alla povertà che ha visto bassissima partecipazione ai programmi di reinserimento lavorativo, viene riformato e di fatto abolito con la manovra finanziaria 2023.
- Dal primo settembre 2023 perdono il sussidio i cd “occupabili”: per loro, un nuovo strumento, il “Supporto per la formazione e il lavoro”: 350 euro al mese per massimo 12 mesi purché si partecipi ai corsi di formazione.
- Dal primo gennaio 2024 addio al RdC anche per i non occupabili: scatta il nuovo “Assegno di inclusione” per i nuclei più fragili.
- Il Governo Meloni decide anche di mettere un freno agli aiuti pubblici all’edilizia, ossia i vari bonus decisi durante la pandemia per risollevare il settore dalla crisi: in primis, al Superbonus 110%, lo strumento che più ha impattato sui conti pubblici, anche perché induce proprietari e imprese a non contenere i costi, coperti interamente dallo Stato. L’agevolazione viene abbassata al 90% della spesa (per i condomìni, con proroghe per i lavori già iniziati nelle villette), e passerà al 70% nel 2024.
- Per fronteggiare la forte salita dei prezzi energetici a livello internazionale, a seguito della guerra in Ucraina, il Governo dedica due terzi della sua prima manovra di bilancio (circa 21 miliardi) per prorogare misure di sostegno introdotte d’urgenza dal precedente esecutivo Draghi.
- Aiuti alle famiglie con redditi medio-bassi (tramite taglio di alcuni oneri fissi in bolletta) e alle imprese (tramite crediti di imposta).
- Non viene prorogato invece il taglio di accise sulla benzina (30 cent al litro), reputato troppo costoso (circa 1 mld al mese).
- Nell’autunno 2022, appena salito in carica il Governo Meloni, l’inflazione supera il 10% toccando i massimi da 40 anni.
- Nella manovra 2023 il Governo istituisce un fondo da 500 milioni per aiutare le famiglie più povere ad acquistare cibi e generi di prima necessità: a questi nuclei familiari (1,3 milioni di nuclei, esclusi i percettori del RdC) viene distribuita la carta “Dedicata a te”, caricata con 382,5 euro. Misura rifinanziata con 600 milioni per il 2024.
- Per sostenere le famiglie a reddito basso contro il caro-vita, e mettere soldi in più in busta paga, la manovra 2023 introduce (e il decreto primo maggio amplia) il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti; ossia uno sconto sui contributi previdenziali. All’incirca, 100 euro in più nelle buste paga per i lavoratori interessati (circa 14 milioni di italiani), fino al 31 dicembre 2023. Il Governo decide di dedicare gran parte delle risorse della manovra 2024, all’incirca 10 miliardi, per prorogare la misura fino al 31 dicembre 2024.
- Due interventi sono figli della congiuntura internazionale: per reperire risorse, il Governo prevede una tassazione straordinaria, un prelievo una tantum, sugli “extra-profitti”: uno alla fine nel 2022, riprendendo e modificando una norma varata dal Governo Draghi, a carico delle aziende energetiche (dopo l'aumento delle bollette); e uno nell’estate del 2023 per le banche (dopo il rialzo dei tassi da parte della Bce). In entrambi i casi le modifiche apportate dopo i decreti rendono la normativa poco chiara e il gettito più basso dell’iniziale stima
- Il Governo imposta una riforma del sistema fiscale, con l’approvazione, nell’estate 2023, di una legge-delega pensata per semplificare il rapporto tra cittadini e imposte e arrivare, a tendere, alla “tassazione piatta” per i redditi da lavoro. Al testo di cornice dovranno seguire, entro 24 mesi, i decreti attuativi. Un primo passo della riforma fiscale arriva con un decreto fiscale collegato alla Manovra 2024, che riduce da 4 a 3 le aliquote Irpef, accorpando le prime due (al 23% e al 25%) in una sola aliquota al 23% per redditi fino a 28mila euro
- Il Governo Meloni accentra la gestione del PNRR in una cabina di regia presso Palazzo Chigi, e parla sin da subito di modifiche da apportare al Piano, sul presupposto che le condizioni iniziali in cui fu scritto sono stravolte dagli avvenimenti successivi. Nell’estate del 2023 l’Italia ottiene il via libera dell’UE alle modifiche richieste. Nel frattempo, la verifica da parte di Bruxelles del raggiungimento degli obiettivi per la terza rata dura diversi mesi. La richiesta parte a dicembre 2022, ma solo a metà ottobre arriva il pagamento da 18,5 miliardi.
- Il Governo cerca di rimpinguare le casse statali con la cessione di alcune società partecipate. Tre i dossier principali:
- Per Ita Airways, il MEF chiude un accordo coi tedeschi di Lufthansa, che comprano per 325 milioni il 41%.
- Su MPS il Mef, che detiene il 64% della banca salvata dallo Stato nel 2017, attende condizioni di mercato favorevoli.
- Sulla rete di TIM, l’ex Telecom, si va invece in direzione opposta: il Governo accantona oltre 2 miliardi per entrare come socio di minoranza e mantenere la mano pubblica nella rete tlc.
- Il Governo punta ad aumentare la quota di debito pubblico detenuta dagli investitori italiani, che in 25 anni è diminuito dal 33 al 12%: il MEF emette due edizioni del BTP Italia e due edizioni del BTP Valore, raccogliendo 35 miliardi. Mentre la spesa per interessi sui Btp sale a quasi 80 mld per il 2023, e le stime prevedono ulteriori salite fino a pagare 100 mld solo di interessi dul debito pubblico nel 2026. Il rendimento del BTP a 10 anni, che il 22 ottobre 2022 era al 4,1%, a ottobre 2023 arriva a quasi il 5%, i livelli più alti dal 2012.