Con gli sconti, si moltiplicano anche i tentativi dei malintenzionati. Ecco come non fare per non avere brutte sorprese, sia nei negozi tradizionali che online
Stagione di sconti, stagione di truffe. Black Friday e Cyber Monday, come tutti i grandi eventi commerciali, rappresentano un'occasione non solo per chi è alla ricerca dell'affare. Per proteggersi dalle truffe, sia nei negozi che online, nella maggior parte dei casi bastano un po' di attenzione e buonsenso.
Prezzi gonfiati
Nei periodi e nelle giornate di grandi sconti, i ribassi possono essere notevoli. Ma sono tutti reali? Per ingolosire utenti e clienti, il trucco è semplice: alzo il prezzo iniziale, in modo che la percentuale di sconto salga e invogli all'acquisto. Oltre al costo, infatti, è chiaro che si cerchino le occasioni. E un cartellino che segna "meno 50%" è - al primo impatto – più invitante rispetto a uno che segna un ribasso del 20%. Per tutelarsi in questo caso, sarebbe utile muoversi in anticipo. Nei giorni che precedono il Black Friday si può dare uno sguardo alle vetrine dove si pensa di voler comprare. In questo modo, si conosceranno i prezzi reali, evitando di abboccare agli sconti artificiali figli di prezzi gonfiati.
Liste e prezzi tracciati
Monitorare i prezzi online è più semplice. Negozi e piattaforme possono essere consultate più in fretta e a qualsiasi orario, hanno un sistema di ricerca che permette di individuare in pochi secondi specifici prodotti. E quasi tutti ormai offrono la possibilità di depositare l'articolo in una lista dei desideri, cioè in un cassetto digitale che l'utente può sempre tenere d'occhio, notando se il prezzo è cambiato.
Password a prova di acquisto
Una grande quantità di acquisti si è spostata online, tanto che l'iniziale distinzione tra Black Friday e Cyber Monday (con quest'ultimo dedicato all'e-commerce) è andata sfumandosi. Ecco perché diventa ancor più importante stare attenti alle truffe online. Ci sono sempre, ma si intensificano quando particolari eventi creano esche appetitose. Da questo punto di vista, per i malintenzionati il venerdì nero è un'occasione ghiotta perché fonde qualcosa di molto popolare (gli sconti) con una platea non sempre abituata ad acquistare via web. Valgono quindi, a maggior ragione, le pratiche della minima "igiene informatica" che si dovrebbero seguire sempre. Devono essere adottate password sicure, non standard e non replicate su diversi servizi. Perché, in questo caso, bucarne uno (meno protetto di quello finanziario) esporrebbe anche gli altri.
Come riconoscere il phishing
Tra foga di acquistare e poca attenzione il rischio di incappare in tranelli aumenta. Il metodo più utilizzato è il phishing. Gli hacker "buttano l'amo" (in questo caso mail farlocche) e cercano di far abboccare gli utenti, rimandando a siti non sicuri per intercettare i loro dati (soprattutto finanziari, ma non solo). Nel phishing, l'utente riceve mail che invitano a cliccare su link o banner. Nel caso delle campagne architettate per il Black Friday, si tratta spesso di sconti, oppure di messaggi che chiedono di tracciare una spedizione. Oppure ancora di finte mail provenienti dalle banche che richiedono di verificare le proprie credenziali. A volte si tratta di truffe che anche un occhio poco attento può riconoscere. Una parte dei messaggi viene poi bloccata dai filtri anti-spam. Altre volte, però, la tattica è più sottile. Il phishing diventa "su misura", utilizzando copie dei servizi che l'utente utilizza di solito. E con una grafica accurata, molto simile all'originale. Il primo consiglio è quello di non farsi attrarre dagli sconti proposti e di soffermarsi sui particolari. Quelli grafici, prima di tutto, che distinguono i messaggi originali dai fake. Attenzione poi all'indirizzo di provenienza, che può essere molto simile a quello originale ma varia anche solo di una lettera: non è un errore di battitura ma una truffa. Stesso discorso per i link, da leggere con cura. Nel caso di banner attivi (cioè che rimandano a una pagina se ci clicchi sopra), basta un semplice accorgimento: scorreteci sopra il puntatore senza cliccare. Comparirà la url (cioè l'indirizzo della pagina) di destinazione. Anche in questo caso: occhio alle piccole differenze. Più in generale, visto che si tratta di dati sensibili, ogni comportamento dovrebbe obbedire alla cautela. Le banche e i servizi di pagamento non chiedono la verifica dei dati di punto in bianco e senza una spiegazione.
Siti e rivenditori attendibili
Quando si fanno acquisti meglio usare una prepagata, in modo che eventuali intrusioni prosciughino "solo" il suo contenuto e non intacchino il conto corrente. Non è raccomandabile inoltrarsi su siti che non si conoscono, attirati dagli sconti. Anche nei casi di siti di e-commerce attendibili, occhio al rivenditore. Controllate se ha una partita Iva, un indirizzo di riferimento, contatti telefonici. Se la sede è in Europa (perché altrove potrebbero variare le politiche di trattamento dei dati e del diritto dei consumatori). Guardate, quando disponibili, il numero di consegne effettuate: più sono e meno sono le probabilità che si tratti di un falso. E leggete le recensioni: vanno soppesate anche queste (è noto che sono in parte false) ma in caso di truffa non mancheranno gli utenti pronti a segnalarle.