Perché la Spagna è la nostra "bestia nera"?

In termini calcistici la “bestia nera” di una squadra è quella che da un po’ di tempo ti mette sempre in difficoltà. Ecco, almeno dal 2023 la nostra bestia nera, economicamente parlando, è la Spagna. L’anno scorso il Pil spagnolo è cresciuto al 3,5%, il nostro allo 0,7% e nei primi tre trimestri di quest’anno noi abbiamo fatto lo 0,3 cumulato, la Spagna il 2%. Di fronte a questi dati, occorrerebbe chiedersi perché la Spagna stia andando così bene e cosa si può imparare dalla sua esperienza. Girano in rete, invece, commenti del tipo: la Spagna non va così bene dopo tutto, il Pil cresce solo perché cresce la popolazione in età lavorativa grazie all’immigrazione, la produttività langue. Ora, c’è del vero in questo. L’immigrazione è senza dubbio un fattore importante nel miracolo economico spagnolo, e in quest’area la Spagna ha un vantaggio su di noi. Trae migranti, in buona parte anche se non soltanto, da un’area del mondo, l’America Latina, dove parlano la stessa lingua, hanno la stessa religione e hanno la stessa cultura . Per l’Italia le cose sono oggettivamente più complicate da questo punto di vista. Però è anche vero che se le persone si muovono verso la Spagna vuol dire che quel Paese è in grado di creare buoni posti di lavoro. Tra il 2022 e il 2024 ne ha creati un milione e 100mila, un aumento del 5,4%. L’Italia non è andata male in termini numerici, anche se resta un po’ più indietro: 832 mila unità, con un aumento di “solo” il 3,6%. Il problema è il divario di produttività, che è influenzato anche dalla qualità dei nuovi posti di lavoro creati. La performance spagnola per la produttività per persona occupata non è eccelsa: nel biennio l’aumento è stato solo dello 0,3% . Ma da noi la produttività per occupato è scesa del 2%. Non mi sembra, quindi, che possiamo permetterci di considerare la performance spagnola come debole rispetto alla nostra. Tra creare tanti posti di lavoro con una produttività, comunque, crescente e crearne un po’ meno con un crollo di produttività, non mi sembra che ci sia partita. Se poi andiamo a vedere la crescita della produttività oraria, le cose stanno ancora meglio per gli iberici: nel biennio considerato la produttività spagnola è cresciuta dell’1%, la nostra è scesa del 3,4%. Il che vuol dire che parte dell’aumento della produttività oraria registrato in Spagna, dovuta a investimenti e progresso tecnologico, è stato usato anche per lavorare un po’ di meno , mentre da noi si è dovuta compensare la caduta della produttività oraria in parte faticando di più. Di fronte a questi evidenti dati viene il dubbio che chi intenda sminuire la performance spagnola lo faccia anche per motivi politici. La Spagna ha un governo socialista, mentre l’Italia ne ha uno di centro destra. Se questa è la ragione sottostante le critiche, allora, casomai, un altro punto può essere utilizzato per non dare soddisfazione agli avversari politici. In realtà, il governo Sanchez sta beneficiando delle riforme introdotte dal governo di Mariano Rajoy nello scorso decennio, per rispondere alla crisi. Il merito di Sanchez sta, al più, nel non aver cancellato quelle riforme. Insomma, se proprio si vuole argomentare a sfavore del governo Sanchez, almeno lo si faccia con gli argomenti giusti.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Perché la Spagna è la nostra "bestia nera"?

Carlo Cottarelli