
Per un finanziamento medio (126mila euro per 25 anni) scende di altri 17 euro mensili. Il risparmio è di 150 euro al mese, rispetto a un anno e mezzo fa. Ma la discesa dei tassi potrebbe essere quasi finita
Adesso, la BCE potrebbe prendersi una pausa estiva. L'istituto centrale ha abbassato ancora una volta i tassi d'interesse nell'eurozona, è l'ottava volta da quando ha iniziato questa fase di - come si usa dire - allentamento, esattamente un anno fa. Era il giugno del 2024, i tassi erano al 4% dopo un biennio di corposi rialzi resisi necessari per cercare di raffreddare l'inflazione: aumentare il costo dei finanziamenti mette infatti un po' di sabbia nel motore dell'economia e in questo modo fa frenare un po' la corsa dei prezzi. Missione in gran parte riuscita: complice la congiuntura internazionale e la crescita asfittica delle principali economie del continente, Germania in primis, l'inflazione nei Paesi della moneta unica a maggio è risultata sotto la soglia di guardia del 2%. Tolta l’eccezione di settembre scorso, è il primo mese che accade dall’estate del 2021.
Tassi di riferimento dal 4% al 2% in un anno
Ora i tassi della BCE sono esattamente a metà di quanto erano a giugno dell’anno scorso: dal 4 al 2%, come previsto dagli esperti nei mesi scorsi, ed è tutto ossigeno per le famiglie che hanno un mutuo variabile o vogliono accendere un prestito prossimamente (lo stesso vale ovviamente per le imprese). Il percorso, per ora, potrebbe dirsi completato, gli analisti sono concordi: al momento non sembrano alle viste ulteriori sforbiciate, la presidente Christine Lagarde non ha confermato in conferenza stampa di aver già predisposto una pausa, ma rivaluterà la situazione dopo l’estate, specialmente per pesare al meglio l’impatto dei dazi statunitensi sull'economia e sull'inflazione della zona euro.
Facile.it e Mutui.it hanno stimato che, con questo intervento, la rata mensile di un finanziamento variabile standard (prendendo come esempio un contratto medio, ossia un finanziamento da 126mila euro da restituire in 25 anni) diminuisce di circa 17 euro: sia passa dagli attuali 618 euro a 601 euro al mese. Era oltre 750 euro alla fine del 2023, al termine insomma del biennio di forte risalita dei tassi voluto da Lagarde per raffreddare l’inflazione galoppante di quel periodo.
L'Euribor smetterà di calare nei prossimi mesi?
Attenzione, però, avvisano gli esperti, per chi si aspetta ulteriori discese del ‘costo del denaro’. La fine dei tagli sembra ormai infatti ormai abbastanza vicina; i Futures sugli Euribor a 3 mesi (il tasso interbancario utilizzato a base di calcolo per i mutui variabili) prevedono che l’indice smetterà di calare entro fine anno per poi stabilizzarsi, con una rata che, per il finanziamento standard, si fermerà a 597 euro. Insomma, sebbene una parte degli analisti veda spazio per (almeno) un ulteriore taglio entro la fine del 2025, la corsa al ribasso delle rate variabili sembra essere vicina alla fine.

Il variabile cerca il "sorpasso" sul fisso
Sul mercato, intanto, secondo le simulazioni di Facile.it, sul mercato sono arrivate le prime proposte a tasso variabile inferiori rispetto ai fissi; per i primi le migliori offerte partono da un tasso annuo nominale (Tan) del 2,53% corrispondente ad una rata di 567 euro, contro il 2,66% del tasso fisso, pari ad un esborso mensile di 575 euro.
Si tratta però di un vantaggio minimo, peraltro disponibile solo su alcune combinazioni di durate; il grosso dell’offerta, per il momento, è ancora a favore del tasso fisso. Le cose potrebbero presto cambiare, non appena le banche decideranno di tornare a spingere i finanziamenti variabili riducendo i loro spread (ossia il costo aggiuntivo che l’istituto di credito applica al tasso base); in questo momento, secondo l’analisi di Facile.it sulle migliori offerte disponibili online, lo spread medio applicato ai tassi variabili è vicino ai 65 punti base (ossia 0,65%), mentre per i mutui fissi è al di sotto dei 30 punti base.
“Come sempre è bene ricordare che non c’è in assoluto una scelta giusta e una sbagliata quando si è alle prese con la richiesta del mutuo; ci sono diversi fattori che entrano in gioco – ad esempio, le caratteristiche del mutuatario, quelle dell’immobile e la propensione al rischio di ciascuno - e vanno valutati attentamente”, spiegano gli esperti di Facile.it. “In una fase così delicata, farsi aiutare da un consulente esperto può rivelarsi fondamentale per identificare il prodotto più adatto alle proprie esigenze”.